Washington 11/12/2007

Visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, negli Stati Uniti: incontro con il Presidente Bush nello Studio Ovale della Casa Bianca


INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
GIORGIO NAPOLITANO
CON IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA
GEORGE W. BUSH
NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA


(WASHINGTON, 11 DICEMBRE 2007)

Presidente Bush
Signor Presidente ho piacere che sia venuto nell'Ufficio Ovale della Casa Bianca.
Abbiamo avuto un incontro molto interessante, e sarà mio onore invitarLa a colazione. Dubito però che la qualità del cibo sia altrettanto buona come quella che ho apprezzato quando ho visitato il suo bel paese.
Le relazioni bilaterali fra Italia e Stati Uniti sono molto buone. Abbiamo molti scambi fra i nostri due paesi dal punto di vista commerciale e molti altri.
E ci sono milioni di italo americani, Signor Presidente, che sono felici di sapere che noi siamo amici.
Abbiamo veramente fatto una panoramica mondiale: abbiamo discusso di tutte le problematiche che ci sono di fronte, e degli sforzi che possiamo fare per trovare delle soluzioni.
Abbiamo discusso dell'Afghanistan, del Libano, del Kossovo. Ho fatto al Presidente Napolitano un rapporto su quello che è stato il risultato della conferenza di Annapolis realizzata per rilanciare il processo di pace fra Israele e Palestina.
Abbiamo avuto una discussione che ha dato risultati su tutti i punti nei nostri incontri, perché siamo in generale sempre in accordo su come promuovere la libertà e la pace. E poi ho espresso al Presidente la mia viva preoccupazione per la situazione in Iran. L'Iran è pericoloso. Noi crediamo che l'Iran abbia avuto un programma segreto militare di armi, e che deve spiegare al mondo perché aveva questo programma. L'Iran ha l'obbligo di spiegare all'Agenzia Internazionale Atomica perché aveva questo programma e perché lo ha nascosto. L'Iran è pericolosa e sarà ancora più pericolosa se imparerà come arricchire l'uranio. Quindi, mi auguro di continuare a poter lavorare insieme al Presidente per trovare i modi insieme di risolvere questo problema per promuovere la pace nel mondo.
Sono molto orgoglioso di averLa qui con noi, Signor Presidente.

Presidente Napolitano
Grazie, Signor Presidente. E' con grande piacere che ho accettato l'invito da lei gentilmente rivoltomi quando è venuto sei mesi fa in visita a Roma, dove abbiamo avuto già positive conversazioni.
Negli ultimi mesi ci sono stati interessanti e importanti sviluppi della situazione internazionale e innanzitutto colgo l'occasione, Presidente Bush, per esprimere il mio profondo apprezzamento per la responsabilità che lei si è assunto nel promuovere il negoziato, in vista di un trattato di pace, fra Israele e Palestina.
L'Italia è presente in numerose aree di crisi nel mondo. E in particolare, fra pochi giorni, assumerà il comando della missione ISAF nella regione di Kabul in Afghanistan. In Iraq l'Italia fa la sua parte per la stabilizzazione, partecipando alle attività di addestramento della NATO. In effetti c'è stato nel paese un innegabile miglioramento delle condizioni di sicurezza.
E' un fatto che in generale noi condividiamo le stesse preoccupazioni ed esprimiamo un comune impegno. Parlando specificamente del Kossovo, vogliamo verificare quanto vicine siano le nostre posizioni a proposito del modo di affrontare il problema della sua indipendenza, tenendo conto della difficile situazione complessiva della regione.
Miriamo insomma a discutere costruttivamente le nostre rispettive posizioni su tutte le questioni e su tutte le minacce ; a dare il contributo delle nostre idee per far fronte con successo a tutte le minacce compresa la minaccia molto seria dell'acquisizione di armi nucleari in Iran.
Mi si lasci aggiungere una parola sull'Europa, perché negli ultimi mesi è accaduto qualcosa di importante. L'Unione Europea è riuscita a superare uno stallo istituzionale molto pericoloso. Il Trattato costituzionale è stato messo da parte, ma un nuovo Trattato è stato definito all'unanimità, e dopodomani sarà firmato a Lisbona. Sulla base di tale nuovo Trattato - che dovrà essere ratificato, e io sono sicuro che lo sarà, da parte di tutti e 27 Stati membri - avremo nuove figure, nuove istituzioni meglio in grado di affermare il ruolo di una Europa unita sulla scena internazionale.
L'Italia e l'Europa debbono guardare con convinzione alla possibilità di promuovere la sicurezza internazionale e la pace, la causa della libertà e della democrazia. E più l'Europa sarà unita ed efficace, tanto meglio, io penso, potremo realizzare questi obbiettivi. Non possiamo chiedere agli Stati Uniti di prendere cura della nostra sicurezza. La sicurezza internazionale è un dovere comune. E l'Europa deve essere all'altezza di questa sfida.
Molte grazie, Signor Presidente