Chiaravalle 04/03/2008

Visita del Presidente della Repubblica nelle Marche. Chiaravalle: incontro con i rappresentanti della comunità locale


INTERVENTO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
DURANTE L'INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI
DELLA COMUNITÀ LOCALE

CHIARAVALLE, 4 MARZO 2008


Desidero ringraziarvi tutti per questa accoglienza così affettuosa - che onestamente mi aspettavo, della quale ero sicuro, ma che mi ha egualmente molto toccato. È importante venire anche in piccoli centri come Chiaravalle: vi assicuro che a ciò faccio molta attenzione, perché so che qui, poi, si hanno soddisfazioni che è più difficile avere visitando una grande città, un grande centro. Qui si tocca con mano che cosa sia, innanzitutto, la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica. E credo di sapere che Chiaravalle ha sempre rappresentato, da questo punto di vista, un esempio.
Chiaravalle è cambiata: e oggi abbiamo qui anche rappresentanti del mondo dell'impresa, che è tanto cresciuto. E rappresentanti del mondo della scuola e del volontariato: queste sono realtà alle quali credo si debba prestare grande attenzione. A partire dalla scuola, che in qualsiasi momento, anche tra i più difficili della nostra vita pubblica, ha costituito un punto di riferimento. Ho sempre trovato nella scuola - a cominciare dalla scuola elementare e dalla scuola media unica - e in modo particolare nel corpo insegnante, una grande sensibilità per i valori della nostra Costituzione, per i valori della nostra convivenza democratica. Mi auguro, ragazzi, che voi, a mano a mano che crescete, dedichiate anche un po' di tempo allo studio della nostra Costituzione, che può dire molto sul modo di considerare il nostro Paese e sul modo di crescere insieme.
E il volontariato. Credo di averlo ben conosciuto, soprattutto quando sono stato Ministro dell'Interno e con la delega per la Protezione Civile: dovunque ci siano state emergenze, ho trovato in prima fila le associazioni di volontariato.
Sono stato di recente a Colfiorito per ricordare i 10 anni del terremoto delle Marche e dell'Umbria e l'ho detto: arrivare ad Assisi fu un momento terribile, era stata colpita la basilica di San Francesco; e poi andare a vedere Foligno e le altre località, molto ferite. E in prima fila c'erano queste tute, in prima fila c'era il volontariato.
Questa forte, robusta presenza del volontariato ci ricorda che c'è un'Italia generosa, moralmente sensibile e civilmente impegnata, che costituisce una delle maggiori risorse del nostro Paese. Si tende a dare spesso delle rappresentazioni puramente negative, e sappiamo che non mancano le note negative nella vita del nostro Paese, ma non si pensa abbastanza a quanto abbiamo di capitale umano, di risorse umane, di sensibilità e anche di disponibilità a dare - come danno i volontari - senza alcuna contropartita tranne che la consapevolezza di avere fatto il bene comune.
È stata una bella idea questa "giornata del rispetto": ci sono molte cose che non sono rispettate abbastanza e che bisognerebbe rispettare di più. Le istituzioni: spesso si vilipendono, se ne parla male con grande facilità; ma esse costituiscono la base della nostra vita democratica. E poi il rispetto per l'altro, il rispetto tra ragazzi, tra giovani nelle scuole, il rispetto anche della buona educazione. La buona educazione dovunque, nelle città, nelle comunità, nel Parlamento. Sono cose che purtroppo, negli ultimi tempi, hanno subìto una grave incrinatura.
Quindi, andate avanti con queste iniziative e coltivate questo importante principio del rispettare, del rispettare le istituzioni, rispettare gli altri, rispettare i vincoli di solidarietà e di partecipazione che sono così essenziali anche per la qualità della vita. Vi ringrazio ancora, continuo il mio giro e vi lascio in ostaggio Clio.