Napoli 04/06/2008

Dall'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia di titolazione di un'aula multimediale a Giancarlo Siani alla Università Suor Orsola Benincasa


DALL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
ALLA CERIMONIA DI TITOLAZIONE 
DI UN'AULA MULTIMEDIALE A GIANCARLO SIANI
ALLA UNIVERSITA' SUOR ORSOLA BENINCASA

Napoli, 4 giugno 2008

Ricordare Giancarlo Siani significa rendere onore alle migliori energie che Napoli ha espresso ed è in grado di esprimere. E significa nello stesso tempo rinnovare un impegno essenziale per il progresso economico, sociale e civile di questa grande città e dell'intera regione: progresso che resterà pesantemente ostacolato e deviato fin quando la presenza aggressiva, le pressioni intimidatorie, le infiltrazioni nei tessuti vitali dell'economia e della società, da parte della criminalità organizzata, non saranno state debellate.
Sappiamo da tempo, constatiamo obbiettivamente, quanto sia difficile attrarre investimenti, promuovere nuove iniziative di sviluppo, consolidare e far crescere le attività economiche e commerciali già preesistenti e quelle di nascita più recente, e anche impiegare produttivamente risorse messe a disposizione di Napoli e del Mezzogiorno dalle leggi nazionali e dai fondi europei, se non ci si libera dai condizionamenti e dalle distorsioni della presenza camorristica, se non si argina e si sconfigge la camorra.
E' dunque una battaglia non solo per la sicurezza, ma per il lavoro, per una vita e un futuro migliore, quella che si combatte fronteggiando il crimine organizzato, realtà grave e pesante in diverse regioni del Mezzogiorno, che conosce a Napoli e in Campania una delle sue più perverse e micidiali incarnazioni.
Quella battaglia Giancarlo Siani la condusse a viso aperto, non ignorando a quali rischi si esponeva, ma trovando il coraggio necessario per affrontarli. Il coraggio è espressione di senso civico e di moralità; e sono certo che di senso civico e di moralità ce ne siano e si possano suscitare in tanti giovani, in quanti fanno giornalismo come Giancarlo Siani, in quanti scrivono come Roberto Saviano.
Sono esempi importanti da raccogliere, per stimolare quella educazione alla legalità e quella mobilitazione civile che costituiscono il supporto principale delle forze che operano al servizio dello Stato.
Parlo delle forze dell'ordine in tutte le loro articolazioni; parlo della magistratura, alla quale rendo omaggio per l'impegno che specie in questo momento sta portando avanti a Napoli contro clan criminali tra i più agguerriti e sanguinari, con sagacia investigativa, capacità di intervento e determinazione, che riflettono un'alta professionalità insieme con una forte tensione morale.
L'impegno a colpire la camorra sta giungendo al nodo del traffico dei rifiuti tossici, in gran parte provenienti dal Nord - ne sia consapevole l'opinione pubblica delle regioni settentrionali - del traffico illegale infame delle discariche abusive sul territorio campano, non denunciate e fronteggiate negli scorsi anni al livello locale come sarebbe stato sacrosanto fare.
La salute dei cittadini, non solo di questo o quel quartiere, di questo o quel Comune, ma di milioni di cittadini in questa regione popolosa, la si difende estirpando la piaga dei traffici camorristici, liberando le strade di tutti i centri abitati dalle montagne di immondizia che si sono venute accumulando, collaborando a soluzioni di emergenza non più rinviabili, creando tutte le condizioni per un ordinato e funzionante ciclo di smaltimento e trattamento dei rifiuti.
Due anni fa, nella mia prima visita a Napoli dopo l'elezione a Presidente della Repubblica, sollecitai - queste le mie parole di allora - "un'azione risoluta - senza cedere alla disinformazione e alla demagogia - contro cieche resistenze a decisioni improrogabili e contro palesi illegalismi".
E ho poi più volte rinnovato quell'appello che è sempre stato un atto non solo di ansia e di affetto, ma di fiducia nei cittadini, nelle popolazioni e nei loro rappresentanti: fiducia nella loro capacità di riflessione e di ragionamento, perché prevalesse una visione non ristretta, non particolaristica, non angustamente localistica del problema, una visione realistica e lungimirante in chiave regionale.
Sono più volte ritornato, con accenti via via più preoccupanti e drammatici, sull'argomento, sperando che in questi due anni la situazione non precipitasse, come purtroppo è precipitata. Hanno finito per imporsi misure eccezionali: e io confido che prevalga comprensione e disponibilità sulla base di ogni necessario chiarimento, ma senza smarrire il senso dell'urgenza e, nel modo più assoluto, il senso della legalità. Quel senso della legalità, quel senso civico che è condizione non solo per il superamento dell'emergenza rifiuti, ma per una battaglia vincente contro la camorra. E sono sicuro che farà la sua parte anche in questa occasione la magistratura, dando il suo responsabile contributo alla migliore definizione delle misure urgenti e quindi alla loro piena attuazione. Essa deve peraltro essere dotata delle risorse e dei mezzi indispensabili sul duplice fronte, retto da un'unica finalità, della lotta contro la camorra e del superamento dell'emergenza rifiuti, e in questo senso spenderò personalmente gli interventi necessari presso le autorità di governo e il Csm.