Atene 23/09/2008

Dichiarazione del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, con il Presidente della Repubblica Ellenica Papoulias al termine del loro incontro

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO ALLA STAMPA

Palazzo Presidenziale, Sala delle Credenziali

Atene, 23 settembre 2008

 

 

Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente Papoulias per l'accoglienza che ci ha riservato e per le parole così calorose che ci ha rivolto. Ci siamo incontrati per la prima volta dopo la mia elezione a Presidente della Repubblica con il Presidente Papoulias a Cefalonia, lo scorso anno per la cerimonia del 25 Aprile. Ho voluto ancora ringraziarlo per la sua partecipazione a quella cerimonia, che significò la sensibilità della Repubblica Greca nel rendere omaggio ai militari italiani protagonisti di un tragico ed eroico episodio di resistenza antinazista.
Abbiamo constatato insieme lo stato altamente soddisfacente e le possibilità di ulteriore sviluppo delle relazioni tra i nostri due Paesi in tutti i campi. Proprio in questi giorni, nuove iniziative verranno ad arricchire il già così consistente patrimonio delle relazioni culturali tra l'Italia e la Grecia in nome di tutto quello che ci unisce da epoche lontane. Ed è molto importante la concretizzazione di progetti comuni in campo energetico.
Per quello che riguarda le relazioni politiche, vorrei dire che abbiamo registrato una piena identità di vedute: innanzitutto, a proposito dell'impegno comune da portare avanti in seno all'Unione Europea. Condivido il forte richiamo del Presidente Papoulias all'esigenza di giungere alla completa ratifica e all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona entro le elezioni della prossima primavera per il Parlamento Europeo. L'entrata in vigore delle innovazioni istituzionali previste dal Trattato di Lisbona è oramai condizione per un ulteriore allargamento dell'Unione Europea. Un ulteriore allargamento che entrambi i nostri Paesi sostengono in primo luogo verso i Balcani occidentali. E abbiamo convenuto anche sul fatto che occorra tener ferma la prospettiva dell'avvicinamento della Turchia all'Unione Europea sulla base del negoziato in corso, e che tuttavia elemento essenziale perché questa prospettiva possa essere perseguita sia la soluzione dell'annosa questione cipriota, che da troppo lungo tempo si trascina ormai in modo inaccettabile.
Termino mettendo anche in evidenza la piena identità di posizioni tra l'Italia e la Grecia in seno all'Unione Europea di fronte alla crisi russo-georgiana. In questa occasione, il Consiglio Europeo è riuscito a esprimere una posizione comune in modo equilibrato ed efficace; e i nostri sforzi, gli sforzi di entrambi i nostri Paesi, si moltiplicheranno perché sempre di più l'Unione Europea riesca ad esprimersi con una voce sola nel quadro delle relazioni internazionali.
Ancora grazie, caro Presidente, anche per le belle cose che faremo insieme in questi giorni.