Il Cairo 26/10/2008

Dichiarazione stampa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo il colloquio con il Presidente Mubarak in occasione della Visita di Stato nella Repubblica Araba d'Egitto

DICHIARAZIONE STAMPA
DOPO IL COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE MUBARAK
IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
NELLA REPUBBLICA ARABA D'EGITTO

Il Cairo, 26 ottobre 2008

Ringrazio il Presidente Mubarak per le sue parole e per la calorosa accoglienza che mi ha riservato.
E' questa la seconda volta in pochi mesi che i Capi di Stato d'Egitto e d'Italia si incontrano, dopo la visita ufficiale del Presidente Mubarak in Italia, nel giugno scorso, in coincidenza con la quale si è anche svolto il Vertice Bilaterale italo-egiziano, e si è deciso di aprire una nuova fase di periodici incontri bilaterali a livello di Governo.
Ora la mia visita si prefigge l'obiettivo di imprimere ulteriore slancio alle già eccellenti relazioni bilaterali, nella consapevolezza che l'Italia è unita all'Egitto non solo dalle comuni radici mediterranee, ma da forti interessi comuni e da un'ampia concordanza di vedute su molte questioni dell'attualità internazionale.
L'Italia è il primo partner commerciale dell'Egitto nell'ambito dell'Unione Europea, ed il secondo in assoluto, con un interscambio che nel 2007 ha sfiorato i 4 miliardi di euro.
Considerevole è la presenza di alcuni gruppi industriali italiani, in primo luogo nel settore energetico, ma anche in quelli dei trasporti e delle infrastrutture, della difesa, delle banche e del turismo. Altrettanto importante è il contributo operoso delle piccole e medie imprese italiane, attive sovente nei settori più tradizionali.
L'Egitto è, inoltre, uno dei maggiori beneficiari nel Mediterraneo della Cooperazione italiana. Forte è l'impegno dell'Italia nel settore culturale, con le sue missioni archeologiche, con il progetto di un Ateneo binazionale, con il masterplan per la riqualificazione del bellissimo Museo Egizio, dove mi recherò e dove verrà firmato in mia presenza un Accordo per il rafforzamento della cooperazione nel campo della conservazione del patrimonio culturale.
L'Italia nutre un profondo apprezzamento per il costruttivo ruolo svolto dall'Egitto in favore della pace e della stabilità in Medio Oriente. Questi sono anche supremi obiettivi della politica estera italiana, condivisi dall'intera opinione pubblica e da tutti i governi che si sono succeduti nella storia della Repubblica.
Senza una soluzione equa e duratura della questione israelo-palestinese - che veda un Israele sicuro convivere accanto ad uno Stato palestinese indipendente ed economicamente vitale -, non ci potrà essere pace nell'intera Regione, né solide prospettive di sviluppo per i suoi popoli.
Il clima positivo in cui si stanno svolgendo le complesse trattative israelo-palestinesi non è stato finora sufficiente a raggiungere un'intesa. Per questo, è ancora più prezioso il paziente operato dell'Egitto per favorire la riconciliazione tra tutte le parti palestinesi, contribuire alla stabilità di Gaza, giungere ad una nuova intesa per la liberazione dei detenuti palestinesi e del Caporale Shalit.
E' essenziale che in questo periodo tutte le parti coinvolte si astengano da qualsiasi iniziativa che possa rendere più difficoltoso l'avanzamento del dialogo.
L'Italia e l'Unione Europea sono pronte ad esaminare tutte le misure necessarie per accompagnare con un sostegno concreto le intese che le parti concorderanno.
L'Italia è pienamente impegnata a rafforzare la coesione politica e l'autorevolezza dell'Unione Europea sulla scena internazionale, e a mantenere sempre viva l'attenzione dell'Europa sulle problematiche del Medio Oriente e sul rafforzamento del dialogo euro-mediterraneo.
L'Italia e l'Egitto lavoreranno insieme per il raggiungimento di questo importante obiettivo anche nell'ambito dell'Unione per il Mediterraneo, di cui Il Cairo è chiamato ad esercitare la prima co-presidenza per i Paesi della sponda sud nei prossimi due anni.
L'Egitto ha anche svolto un ruolo importante nel favorire - grazie alla mediazione della Lega Araba, che incontrerò domani - quell'Accordo di Doha che ha consentito di superare la pericolosa fase di stallo protrattasi in Libano per troppo tempo.
L'Italia è fortemente impegnata - sia sul fronte politico-diplomatico che con oltre 2400 uomini sul terreno - per offrire condizioni di stabilità al Libano.
Con il Presidente Mubarak abbiamo inoltre discusso degli sforzi che devono essere compiuti per contribuire alla stabilizzazione di altri Paesi della Regione; per superare i focolai di tensione che persistono, o minacciano di accendersi, in Medio Oriente e nel continente africano; per fare fronte - attraverso l'impegno coeso della Comunità internazionale - alla minaccia del terrorismo e ai rischi di proliferazione delle armi di distruzione di massa. Operiamo perché l'importanza del ruolo e del contributo dell'Egitto per fronteggiare le sfide del nostro tempo, anche oltre i confini della Regione, sia adeguatamente riconosciuta dalla comunità internazionale a partire dalla sessione del G8 nel prossimo 2009 in Italia.
Sono, tutti questi, obiettivi che l'Italia e l'Egitto possono - in operosa sintonia - perseguire efficacemente, grazie alla qualità del nostro rapporto bilaterale e alla comune sensibilità che ci anima.