Palazzo del Quirinale 25/02/2009

Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, al termine dei colloqui con il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Georgi Parvanov

DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
GIORGIO NAPOLITANO
AL TERMINE DEI COLLOQUI CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI BULGARIA, GEORGI PARVANOV

Palazzo del Quirinale, 25 febbraio 2009

Sono stato molto lieto che il Presidente Parvanov abbia potuto accettare l'invito a restituire la visita che aveva compiuto il Presidente Ciampi a Sofia.
Questo, naturalmente, è soltanto l'ultimo episodio di una storia di relazioni tra i due Paesi che affonda le radici in un lontano passato. E in questo spirito di vicinanza storica e culturale abbiamo affrontato nel colloquio molti temi: innanzitutto temi che riguardano le relazioni bilaterali tra i due Paesi che già conoscono un livello molto elevato.
Abbiamo parlato di un ulteriore sviluppo di queste relazioni, per esempio della cooperazione nel campo energetico per una diversificazione delle fonti di approvvigionamento di petrolio e gas cui è molto interessata l'Europa. Abbiamo ribadito l'interesse di entrambi i Paesi per la realizzazione di un grande progetto che può avere particolare importanza a questo fine: il progetto South Stream.
Abbiamo passato in rassegna anche le relazioni economiche, in modo particolare sotto il profilo degli investimenti di imprese italiane in Bulgaria, e le relazioni culturali per le quali possiamo dire che c'è una particolare vocazione di Italia e Bulgaria a operare insieme.
Infine, abbiamo toccato il tema della collaborazione tra i due Paesi nel campo degli affari interni, di sicurezza e giustizia, con particolare riferimento alla lotta contro la criminalità.
Nello stesso tempo - accanto alla sviluppo delle relazioni bilaterali - ci interessa molto lo sviluppo di un impegno comune di Italia e Bulgaria nel quadro dell'Unione Europea così come nel quadro della Nato.
Siamo d'accordo a sviluppare la massima iniziativa perché finalmente si completi la ratifica del Trattato di Lisbona e perché questo Trattato, che garantisce importanti riforme delle istituzioni europee, possa entrare in vigore al più presto, comunque entro il 2009.
Consideriamo entrambi importante sia che l'Unione Europea tenga le porte aperte per un allargamento, quando ce ne saranno le condizioni, a Paesi come quelli dei Balcani Occidentali, sia che l'Unione Europea sviluppi i suoi rapporti di cooperazione con la Russia e la sua politica di vicinato con particolare riferimento alla regione del Mar Nero e alla grande direttrice del partenariato orientale.
Facciamo la nostra parte, l'Italia e la Bulgaria, in seno alla Comunità internazionale anche per rafforzare la stabilità e la sicurezza contro la minaccia del terrorismo: e, infatti, partecipiamo entrambi a missioni grandemente delicate e impegnative, come in particolare quella in Afghanistan.
In questo spirito collaboreremo al fine di portare avanti le scelte fondamentali per il futuro dell'Unione Europea e, in via prioritaria, per fronteggiare al meglio la crisi finanziaria ed economica che non risparmia nemmeno i nostri due paesi.