Palazzo del Quirinale 08/07/2009

Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine dei colloqui con il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama

Il Presidente Obama è sul punto di partire e saremo molto brevi, anche per non farvi lavorare troppo.

Voglio innanzitutto esprimere il mio profondo compiacimento per aver potuto il Presidente Obama fermarsi a Roma, visitare la Presidenza della Repubblica e avere, insieme con la sua delegazione, un colloquio con noi.

Abbiamo seguito nel corso di tutti questi mesi le prime prese di posizione, decisioni e iniziative dell'Amministrazione Obama che hanno trovato largo consenso nell'opinione pubblica e in tutto l'arco politico italiano: nel governo e nell'opposizione. Ho voluto mettere soprattutto in rilievo - parlando con il Presidente - come l'adesione alle fondamentali scelte di collocazione internazionale dell'Italia sia larghissimamente condivisa da lungo tempo, e negli ultimi anni abbia anche assunto la forma di una larghissima condivisione della partecipazione italiana a missioni di pace e di stabilizzazione in aree di crisi: di qui, in modo particolare, il nostro rinnovato impegno in Afghanistan. Il Presidente Obama ha avuto modo di esprimere il suo apprezzamento a questo proposito.

Abbiamo toccato molti altri temi. Io desidero soltanto mettere in evidenza come abbiamo potuto trovarci d'accordo nell'insistere sul ruolo che l'Europa è chiamata a svolgere in un mondo che è profondamente cambiato, un mondo in cui il centro di gravità delle relazioni economiche e politiche internazionali si è spostato lontano dall'Europa e in cui però l'Europa ha ancora molto da dire per la sua esperienza di integrazione, per il suo modello di economia sociale di mercato, per gli storici valori a cui si è ispirata e si ispira ancora la costruzione europea.

Possiamo ancora dare molto alla comunità internazionale e al mondo, a condizione che l'Europa riesca ad essere più unita, più efficace nelle sue determinazioni, riesca a parlare con una voce sola. E mi pare che questo aspetto abbia pienamente ottenuto l'interesse e il consenso del Presidente Obama.

Infine, siamo alla vigilia del G8 - nelle sue diverse dimensioni, nei suoi diversi formati - dei prossimi tre giorni. E abbiamo anche constatato come, nella preparazione di questa importante assise internazionale, e innanzitutto sulle questioni cruciali della crisi finanziaria ed economica e delle misure necessarie per superarla, ci sia stata una forte convergenza di vedute e di proposte tra il Presidente Obama, l'Amministrazione americana e il governo italiano.

Grazie e buon lavoro a L'Aquila.