Palazzo del Quirinale 14/07/2009

Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine dei colloqui con il Presidente della Repubblica di Estonia Toomas Hendrik Ilves

Palazzo del Quirinale, 14 luglio 2009

Sono stato molto lieto di dare il benvenuto al Presidente estone qui al Quirinale per un colloquio: il Presidente è in visita a Roma e avrà anche altri contatti istituzionali. Abbiamo guardato sempre con molta simpatia alla decisione estone di entrare a far parte dell'Unione: abbiamo appoggiato la domanda dell'Estonia e seguito con favore lo sviluppo del negoziato fino all'ingresso dell'Estonia come membro a pieno titolo nell'Unione Europea. Nel nostro colloquio si è confermata questa scelta e l'orientamento europeistico conseguente del governo estone attuale, come dei precedenti. Direi che, ancor di più di fronte ad una crisi finanziaria ed economica che ha, come in tutti i paesi, avuto ripercussioni anche particolarmente serie in Estonia, si rafforza lo slancio e l'impegno per l'Europa. Tra l'altro, l'Estonia è in un processo di avvicinamento all'Eurozona. Appare anche da questo esempio come, per i paesi che già fanno parte del sistema, l'euro abbia rappresentato una garanzia e una protezione assai notevole di fronte al'impatto della crisi finanziaria globale.

Il Presidente estone ha manifestato il forte interesse del suo paese ad un ulteriore sviluppo delle relazioni con l'Italia, già eccellenti, che hanno ancora possibilità di approfondimento ed estensione.

Abbiamo avuto uno scambio di opinioni sul futuro dell'Unione europea, sui problemi che si pongono per il suo rafforzamento e sulla situazione internazionale. L'Estonia è fortemente impegnata anche nella causa della lotta contro il terrorismo presente in Afghanistan, dove è presente in modo impegnativo, e sappiamo tutti come il teatro afghano stia diventando tra i più duri, tra i più rischiosi.

Ho colto l'occasione per far presente al Presidente estone come in questo momento noi in Italia dobbiamo purtroppo, con dolore, registrare la perdita di un nostro soldato e il ferimento di altri. Siamo molto solidali con le famiglie. Siamo tuttavia persuasi che ci sia una larga comprensione e condivisione, nell'opinione pubblica italiana, per quel che riguarda la necessità di portare avanti questo sforzo, di portare avanti questo impegno insieme con la comunità internazionale, nell'interesse comune e nell'interesse di ciascun nostro paese, sempre esposto ai colpi del terrorismo, fino a quando non si sarà riusciti a sradicarne alcune centrali e alcune cause di fondo.

Infine, abbiamo discusso anche di qualche questione più specifica, come la prospettiva dell'ingresso della Turchia nell'Unione europea, tema che abbiamo affrontato anche in altri recenti incontri internazionali. Più in generale, siamo in una fase di intensa riflessione su questioni che riguardano la stabilizzazione delle relazioni internazionali in un quadro che è radicalmente cambiato. E' inutile dire quanto siamo convinti che viviamo in un mondo completamente diverso da quello anche di alcuni decenni fa: siamo immersi in un processo di globalizzazione che ha portato anche grandi benefici all'Estonia, ma la cui crisi in questo momento colpisce anche l'Estonia, e quindi dobbiamo pensare veramente a dare delle fondamenta più solide all'ordine mondiale, al sistema delle relazioni internazionali.