Signor Presidente,
Gentile Sig.ra Kim Yun-ok,
Autorità presenti,
Signore e Signori,
desidero innanzitutto ringraziarLa per le Sue parole. In esse trovo conferma della profonda stima ed amicizia nei confronti dell'Italia, che ho avvertito sin dal momento del mio arrivo in Corea nel calore dell'accoglienza ricevuta, nella cordialità e nella ricchezza di significato dell'approfondito scambio di vedute cui ha dato luogo il nostro incontro di questa mattina.
La mia Visita di Stato nella Repubblica di Corea giunge in un momento particolarmente felice delle relazioni fra i nostri due Paesi e rappresenta il coronamento dei nostri sforzi orientati alla migliore conoscenza e alla più forte collaborazione fra Roma e Seoul.
La Repubblica di Corea rappresenta agli occhi del mondo una straordinaria "Storia di Successo", successo nel consolidamento di una matura democrazia, nella eccezionale crescita dell'economia e trasformazione della società, che ha visto il reddito procapite balzare negli ultimi decenni a livelli inimmaginabili, e gli investimenti nell'educazione e nella ricerca, insieme con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, caratterizzare il vostro sviluppo.
Oggi la Corea è un grande Paese, un attore globale pienamente consapevole delle responsabilità che incombono sui protagonisti della politica internazionale, come dimostrano il suo accresciuto impegno nelle missioni di peace-keeping e nella cooperazione allo sviluppo, la sua visione multilateralista delle relazioni internazionali e di conseguenza la sua sensibilità per l'esigenza, condivisa con l'Italia, di promuovere una riforma delle Nazioni Unite capace di rafforzarne il funzionamento e la credibilità.
L'Italia riconosce pienamente il ruolo assunto dalla Repubblica di Corea sulla scena internazionale e il contributo che Seoul può fornire a sostegno di assetti di pace, nella ricerca di soluzioni equilibrate e condivise alle crisi regionali, come in Afghanistan e ai problemi globali, compreso quello della non proliferazione nucleare, con specifico riferimento alla questione nord-coreana.
Signor Presidente, l'Italia, che ha negli anni scorsi offerto sostegno ai negoziati sulla denuclearizzazione, vive con crescente preoccupazione l'evoluzione della situazione in Corea del Nord. Anche in questa difficile fase, Le posso assicurare che non mancherà il sostegno italiano all'impegno della Repubblica di Corea e degli altri Paesi parte del Negoziato con Pyongyang, nell'obiettivo della denuclearizzazione piena, completa e verificabile della Penisola coreana.
Quale Presidente di turno del G8, l'Italia ha lavorato con convinzione per includere sempre di più la Corea nel dibattito sulle principali questioni dell'attualità internazionale, fra tutte la stabilità nelle aree di crisi, il controllo degli armamenti nucleari e convenzionali, la lotta alla povertà, il contrasto al terrorismo internazionale, lo sviluppo sostenibile, la protezione dell'ambiente, i problemi energetici.
L'economia mondiale è stata recentemente investita da una delle più gravi crisi degli ultimi decenni per la sua ampiezza e per la sua profondità. I primi segnali di ripresa fanno sperare che il peggio sia passato e che si possa guardare al futuro con l'auspicio di un nuovo ciclo di crescita.
La lungimiranza delle misure anti-crisi adottate dal Suo Governo ha permesso alla Corea, tra i primi Paesi industrializzati, di invertire già nei primi mesi di quest'anno il dato tendenziale negativo dell'economia. Sono rimasto colpito, in particolare, dal rilievo che nei piani di rilancio del Paese è stato dato agli investimenti sulle tecnologie ambientali e sulle fonti di energia rinnovabile, una scelta che, al di là della contingenza del ciclo economico, guarda al futuro del Paese ed al benessere delle generazioni che verranno.
L'auspicato superamento della crisi non deve, tuttavia, indebolire il momentum con cui la comunità internazionale sta affrontando la sfida di ridefinire il quadro di una efficace governance economica globale.
Sono certo che la prossima Presidenza coreana del G20 nel 2010 saprà fornire - con il coraggio e la saggezza che contraddistinguono, Sig.Presidente, il Suo Paese - un solido e concreto contributo, nella prospettiva di un ritrovato equilibrio dei mercati internazionali.
Signor Presidente,
il futuro dei rapporti tra l'Italia e la Repubblica di Corea va necessariamente costruito consolidando il dialogo tra Seoul e l'Unione Europea. L'Italia crede fermamente nell'Europa e nel ruolo che questo Continente può continuare ad assolvere anche verso l'Asia. Guardiamo perciò con grande interesse al fecondo approfondimento dei rapporti e della collaborazione fra il Suo Paese e l'Unione Europea.
Signor Presidente,
oggi i nostri due Paesi ed i nostri popoli sono legati da rapporti di reciproco rispetto ed ammirazione, sentimenti che trovano fertile terreno nella coscienza delle rispettive civiltà millenarie. La collaborazione tra Italia e Corea è destinata ad arricchire entrambi, nella condivisione della creatività, dell'inventiva tecnologica, del raffinato gusto estetico dei nostri due Paesi. L'avveniristico progetto "Prada Transformer", che ho visitato questa mattina, ed il complesso di "Milano Design City" in Incheon, dove mi recherò domani, rappresentano esempi suggestivi di come la sinergia tra eccellenze italiane e coreane possa produrre espressioni di assoluta avanguardia artistica e tecnologica. Signor Presidente,l'ampia e articolata rete di legami e sinergie che l'Italia e la Repubblica di Corea hanno saputo costruire è per me motivo di viva soddisfazione. E' su queste fondamenta che continueremo a costruire nel futuro la partnership italo-coreana, a beneficio dei nostri popoli. L'eccellenza del presente dei rapporti bilaterali tra Roma e Seoul deve essere di stimolo per i nostri Governi nel promuovere sempre più occasioni di incontro e di integrazione tra le rispettive espressioni del mondo produttivo, di quello accademico, della creatività, della cultura e dell'arte.
In questo nostro impegno non dobbiamo dimenticare che il futuro delle relazioni tra l'Italia e la Corea si costruisce anche investendo sugli scambi e sull'interazione tra i nostri giovani ed i nostri studenti, al fine di promuovere la migliore comprensione della complessità e ricchezza delle rispettive vicende storiche.
Signor Presidente,
su queste basi ci accingiamo oggi ad affrontare una realtà internazionale densa di sfide ed incognite. Sono certo che Italia e Corea sapranno proseguire nel giusto cammino intrapreso non solo per rafforzare le nostre relazioni bilaterali ma anche per condividere l'impegno a promuovere un approccio verso le sfide globali che si ispiri ai comuni valori della libertà e delle relazioni pacifiche tra i popoli. È con questi sentimenti che levo il calice al Suo benessere personale e della Signora Kim Yun-ok, alla prosperità del popolo coreano, all'amicizia tra i nostri due Paesi.