Seoul 14/09/2009

Intervento del Presidente Napolitano in occasione della inaugurazione della nuova sede dell'Ambasciata d'Italia e dell'Istituto Italiano di Cultura a Seoul

Caro Ambasciatore Leggeri, la ringrazio per l'accoglienza. Non posso risponderle in coreano, anche se vengo dalla città dell'Università Orientale di Napoli, alla quale appartiene per formazione il Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura. Francamente, non mi aspettavo di trovare una sede così splendida, che non è di nostra proprietà, purtroppo, ma che è perfettamente in linea con la tradizione di bellezza, di gusto e di modernità che il nostro Paese incarna agli occhi del popolo coreano.

Io sono ben consapevole del significato di questa visita, che è la prima di un Capo dello Stato italiano in Corea, un Paese molto importante e - direi - davvero singolare, perché dopo la conclusione della guerra mondiale è stato un Paese non solo rapidamente risollevatosi dalle conseguenze del conflitto, ma trasformatosi ad un ritmo imprevedibile, con uno straordinario balzo in avanti sulla via del progresso tecnologico, economico e sociale; e quella della Corea è diventata, nel quadro internazionale, una presenza di grande rilievo. Oggi, noi tutti parliamo di "Paesi emergenti", di "nuovi Paesi emergenti", in modo particolare in Asia: la Corea è stato il primo Paese a emergere dal sottosviluppo, dall'arretratezza, in questa parte del mondo, ed è quindi veramente un esempio di grande e molto specifico, peculiare significato.

Voi lavorate - avendo grandi possibilità di collaborazione - all'ulteriore sviluppo del contributo italiano alla crescita della Corea; lavorate su un terreno già fertile di cooperazione fra i due Paesi, di relazioni sia sul piano economico e commerciale, sia sul piano culturale. Io, effettivamente, sono stato già questa mattina, e sarò oggi impegnato in una serie di iniziative che testimoniano quanto sia forte e presente - e apprezzata - l'iniziativa del nostro Paese, in modo particolare proprio nella sfera culturale.

Lavorate in un Paese che è anche molto al centro dell'attenzione internazionale, perché si trova in una posizione di frontiera e si trova coinvolto in una vicenda che è molto delicata, ed anche preoccupante, che è quella del programma nucleare della Nord Corea. Ho avuto modo di ascoltare dal Presidente Lee la necessità di tener fermo il quadro di collaborazione che è stato tracciato dal precedente Presidente coreano (da poco scomparso, e onorato), che è un quadro di vigile intervento non solo per evitare, per scongiurare la nuclearizzazione militare della Corea del Nord, ma per aprire prospettive di sviluppo a tutta la Penisola coreana.

Sono sicuro che voi, nella consapevolezza del ruolo che ha oggi l'Italia in questa parte del mondo, in questa parte dell'Asia, collaborate intensamente col nostro Ambasciatore, svolgendo la vostra attività in questa città che appare un po' più complicata di Roma e di certo è diventata una delle grandi capitali del mondo.

Grazie e molti auguri a voi tutti.