Tokyo 17/09/2009

Saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell'Assemblea Plenaria dell'Italy-Japan Business Group

Permettetemi prima di tutto di cogliere l'occasione per ringraziare il Governo, le istituzioni giapponesi, le aziende e i tanti cittadini che ci hanno manifestato, anche concretamente, la loro solidarietà per il terremoto che ha di recente colpito l'Abruzzo.

Sono particolarmente lieto di poter oggi indirizzare un augurio di buon lavoro ai partecipanti ai lavori della XXI Assemblea plenaria dell'Italy Japan Business Group. Desidero in particolare ringraziare le due co-presidenze, Finmeccanica e Shiseido, che hanno lavorato in questi mesi per l'organizzazione della riunione, l'Istituto italiano di Cultura che ci ospita in questa splendida sala che porta significativamente il nome di Umberto Agnelli, grazie al cui impulso, per parte italiana, venne istituito l'Italy Japan Business Group.

Gli ultimi anni hanno fatto registrare un notevolissimo sviluppo delle relazioni tra Roma e Tokyo, in primo luogo grazie al dinamismo e allo spirito competitivo delle imprese italiane e giapponesi. In appoggio al concreto lavoro degli imprenditori, le istituzioni italiane hanno varato iniziative promozionali di grande spessore, come la "Primavera italiana" nel 2007 e, quest'anno, "Italia in Giappone 2009". Entrambe sono state frutto di uno sforzo corale di istituzioni pubbliche e settore privato, in Italia e in Giappone, e sono testimonianza dei legami di profonda amicizia che ci uniscono e che rendono fertile il terreno della nostra presente e futura collaborazione, anche nella sfera della relazioni economiche e commerciali.

Un importante strumento per il progressivo rafforzamento di tali relazioni è stato senza dubbio l'Italy Japan Business Group, sin dalla sua nascita nel 1989. Uno strumento di dialogo e di confronto che, particolarmente in un contesto di crisi quale quello attuale e dei primi, concreti segnali di ripresa, sono convinto sia destinato a divenire sempre più prezioso.

È anche per tale motivo che ho volentieri accettato l'invito ad essere presente ai lavori di questa Assemblea plenaria nel corso della mia visita in Giappone. E sono lieto di constatare che tante istituzioni e imprese di entrambi i Paesi siano rappresentate oggi a così alto livello in questa occasione, segno che i protagonisti dell'economia e dell'industria credono con convinzione in un percorso di sviluppo dei rapporti bilaterali.

Italia e Giappone sono Paesi con un'economia caratterizzata da una forte componente manifatturiera, in moltissimi casi tecnologicamente all'avanguardia, da una elevata propensione all'esportazione dei propri prodotti, da un tessuto industriale ricco e vitale anche grazie all'apporto di numerosissime piccole e medie imprese. Abbiamo molti aspetti in comune da valorizzare adeguatamente, condividiamo anche l'interesse a poter competere sui mercati globalizzati senza gli ostacoli che spesso in passato sono stati frapposti al libero commercio. La ripresa del negoziato nel contesto del Doha Round, a questo proposito, viene salutata con grande soddisfazione dall'Italia come dal Giappone.

Italia e Giappone condividono pienamente l'impegno per la pace e la stabilità internazionale: penso all'Afghanistan e al Pakistan dove i nostri Paesi rivolgono i loro sforzi al conseguimento di risultati di pacificazione e di sviluppo, nella lotta comune contro il terrorismo. Ma penso anche alla Corea del Nord e al ruolo dei nostri due Paesi in materia di non proliferazione.

I lavori dell'Italy Japan Business Group nel corso dell'ultimo anno hanno posto le basi per portare avanti un dialogo concreto in settori molto rilevanti: la collaborazione tra piccole e medie imprese, il miglioramento del business enviroment (che troppo spesso soffre di barriere, tariffarie e non tariffarie, che rendono più difficili le relazioni tra operatori economici); l'energia, una delle sfide più importanti del nostro futuro, strettamente legata a quella della tutela dell'ambiente; la gestione dei disastri naturali, una tematica quest'ultima di cui Italia e Giappone hanno spesso avuto drammatiche esperienze.

La costruzione di un solido partenariato industriale e commerciale tra Italia e Giappone va condotta senza dimenticare la dimensione dell'Unione Europea, di cui l'Italia è membro fondatore e di cui il Giappone è un partner fondamentale, tanto sul versante politico che su quello economico. Auspico in tale prospettiva un approfondimento del dialogo tra Tokyo e la UE, che vada nel senso di una reciproca, sempre maggiore apertura, nell'interesse, in primo luogo dei consumatori, e insieme degli operai, dei tecnici, dei manager, che in Italia come in Giappone realizzano prodotti all'avanguardia per contenuti tecnologici, di innovazione, di design. Entrambi i nostri Paesi hanno l'esigenza di salvaguardare il patrimonio di know-how e di tecnologia che rende il Made in Japan ed il Made in Italy, due marchi di riconosciuta eccellenza in tutti i mercati.

Il Giappone rappresenta per l'Italia e per l'Europa un riferimento privilegiato per affrontare le tematiche globali di maggiore attualità: ho già detto della ripresa del Doha Round, i cui negoziati ci auguriamo si concludano positivamente entro il 2010, come concordato nel recente vertice G8 dell'Aquila. Ma voglio ricordare anche la ridefinizione delle regole del sistema finanziario al fine di fare tesoro delle cause scatenanti della crisi iniziata nell'estate 2008 e non ancora superata.

A tal fine guardiamo con fiducia al prossimo appuntamento del G20 a Pittsburgh dove ritengo i nostri due Paesi siano chiamati a svolgere un ruolo di primo piano nella ricerca di regole e strumenti che assicurino un più equilibrato, sostenibile e stabile sviluppo economico, mettendo termine ai fenomeni di frenesia finanziaria che hanno inferto gravi danni al sistema economico internazionale.

Rilevo con soddisfazione che nei programmi del nuovo Governo giapponese l'ambiente riceve una particolare attenzione. Si tratta di un segnale importante anche in vista della Conferenza di Copenaghen di fine anno, dove mi auguro possa essere messo a punto un piano ambientale globale con particolare riguardo alle emissioni inquinanti atmosferiche.

Il nostro convergente approccio alle problematiche di politica internazionale di maggior rilievo, unitamente alla condivisione di interessi economico-industriali al livello mondiale da parte dei nostri rispettivi sistemi produttivi, rappresentano un punto di riferimento essenziale nel contesto della cooperazione economica internazionale. I risultati ottenuti in ambito G8 alla cui guida i nostri Paesi si sono succeduti nel corso degli ultimi due anni costituiscono una concreta testimonianza della nostra capacità di concorrere sul piano globale.

Da ultimo vorrei dirvi che l'Italia guarda con interesse al ruolo molto attivo che il Giappone svolge, e ancor più intende svolgere in futuro, nel processo di integrazione e cooperazione economica in Asia, guardando con interesse e simpatia al cammino percorso dall'Unione Europea. Credo che dal Giappone possa venire un impulso nuovo ad una più intensa cooperazione intra-asiatica, recando beneficio alla regione nel suo complesso, ma anche allo sviluppo del dialogo e del confronto con le altre aree del mondo, in uno spirito di riconciliazione e avvicinamento tra le grandi civiltà che si sono incontrate e scontrate in una storia multisecolare. È questa la strada da cui potranno in ultima analisi venire valide risposte alle sfide globali del nostro tempo.