Palazzo del Quirinale 05/11/2009

Dichiarazione del Presidente Napolitano al termine dei colloqui con il Presidente della Repubblica del Kazakhastan

Rinnovo il mio cordiale benvenuto al Presidente Nazarbayev che - come egli stesso ha avuto modo di precisare - non è alla sua prima visita in Quirinale, essendo già venuto su invito dell'allora Presidente Scalfaro che restituì anche la visita recandosi in Kazakhastan.
Da allora c'è stato un intensissimo sviluppo delle relazioni tra l'Italia e il Kazakhastan: si parla di un aumento di dieci volte dell'interscambio tra i due paesi.

Il Kazakhastan è un paese ricco di grandi risorse, è un paese chiave oggi per l'approvvigionamento energetico dell'Europa, è un paese che ha ulteriori notevolissime potenzialità di crescita, di sviluppo, di ammodernamento, e ha queste potenzialità anche grazie a un livello di istruzione e di formazione dei suoi giovani molto elevato.

Abbiamo brevemente fatto cenno a queste possibilità di ancora maggiore espansione dei nostri rapporti economici, tema che è stato e sarà affrontato soprattutto negli incontri con il Governo e con l'imprenditoria del nostro paese.

Buone sono anche le prospettive di intensificazione delle relazioni culturali ed eccellenti sono le possibilità di un impegno comune sui grandi temi della politica internazionale. Di questi abbiamo in modo particolare discusso con il Presidente Nazarbayev partendo da alcune considerazioni sul cambiamento del quadro mondiale - e noi stiamo vivendo, come tutti sanno, da più di un anno una profonda e preoccupante crisi finanziaria ed economica globale. Tuttavia, dal rischio rappresentato da questa crisi si è riusciti anche a trarre lo stimolo per l'avvio di nuove forme e di nuove sedi di cooperazione internazionale, in modo particolare il G20, e con propositi di riforma e di rafforzamento delle Organizzazioni internazionali allo scopo di renderle più rappresentative e più efficaci.

Ci siamo intrattenuti e abbiamo avuto uno scambio di vedute interessante sulla condizione della vasta regione in cui è inserito il Kazakhastan, una vasta regione che comprende non solo l'Asia centrale, ma paesi come l'Iran, l'Afghanistan, il Pakistan che sono tutti confinanti o vicini del Kazakhastan: e lì ci sono focolai di crisi che non possono non allarmarci tutti, sono focolai di crisi che allarmano sia l'Italia e l'Europa sia il Kazakhastan e la comunità internazionale nel suo complesso.

C'è la necessità di cercare una via di uscita dalla critica condizione dell'Afghanistan. Tenendo conto anche delle conseguenze che quella situazione sta avendo sul vicino Pakistan, occorre sventare la minaccia del terrorismo, creare condizioni di crescita economica e sociale su nuove basi di benessere e di stabilità istituzionale in un paese come l'Afghanistan. E occorre rafforzare tutta l'architettura di sicurezza, sapendo che premessa per ottenere risultati di pacificazione e di stabilizzazione è anche la soluzione del conflitto israelo-palestinese. La difficoltà nel risolvere questo conflitto alimenta tutti gli estremismi e tutte le contrapposizioni. In un clima diverso, quale sicuramente sarebbe creato dal raggiungimento della pace nel Medio Oriente, ne deriverebbero anche migliori prospettive di soluzione del problema, che molto ci preoccupa anch'esso, del contenzioso con l'Iran sul suo programma nucleare.

Abbiamo mostrato insieme grande apprezzamento per la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che apre la prospettiva del disarmo nucleare, e siamo persuasi che le due maggiori potenze nucleari, Stati Uniti d'America e Russia, debbano dare l'esempio di una effettiva volontà di riduzione dei loro arsenali nucleari anche per avere una maggiore autorità morale e politica per bloccare il processo di proliferazione delle armi nucleari in altre parti del mondo.

Infine, voglio fare un riferimento all'assunzione da parte di Kazakhastan per il 2010 della presidenza dell'OCSE: si tratta di un fatto molto importante innanzitutto per il rilancio dell'OSCE. Sentiamo che questa organizzazione può svolgere un ruolo maggiore di quello che non sia riuscita a svolgere negli ultimi tempi. L'idea che il Presidente Nazarbayev ci ha esposto di una convocazione dell'OCSE a livello di vertice dei Capi di Stato di tutti i paesi aderenti è eccellente, noi la appoggiamo, ci auguriamo che si possa realizzare. Non a caso questa proposta viene dal Kazakhastan che è veramente esempio e specchio di tolleranza, di moderazione, di convivenza pacifica e, come paese che persegue una politica di equilibrio nei rapporti internazionali, rappresenta una grande garanzia per tutti, collocato come in un luogo strategico, in una regione irta di problemi.

Grazie per avermi rivolto l'invito a visitare il Kazakhastan, invito che terrò nella massima considerazione nella definizione dei miei prossimi programmi.