Palazzo del Quirinale 03/02/2010

Dichiarazioni alla stampa del Presidente Napolitano al termine dei colloqui con il Presidente del Montenegro Filip Vujanovic

Ho accolto con grande piacere e con sentimento di particolare amicizia il Presidente montenegrino che avevo già avuto modo di incontrare in precedenti occasioni di vertici tra Capi di Stato dell'Europa centrale orientale, sia tre anni fa a Brno, sia l'anno scorso a Novi Sad. Abbiamo ancora una volta registrato l'eccellente stato delle relazioni tra i due Paesi e tra i due governi, relazioni che nel campo economico stanno conoscendo una intensificazione senza precedenti, in modo particolare in campo energetico, anche per progetti di cui sono protagoniste imprese italiane tra le quali l'Enel e la Terna.

In generale, abbiamo convenuto sulla necessità di percorrere concretamente e in modo continuativo la strada che deve, a nostro avviso, portare il Montenegro, al pari di altri Paesi dei Balcani occidentali, nell'Unione Europea, anche se non è in questo momento imminente alcuna decisione di ulteriore allargamento dell'Unione. Sono in corso dei negoziati: tra l'altro, c'è un Paese dei Balcani occidentali già da lungo tempo membro dell'Unione che è la Slovenia e c'è un altro Paese con il quale il negoziato è già in corso, e cioè la Croazia. Oggi all'ordine del giorno c'è la piena ratifica - manca ancora quella di due soli degli Stati membri dell'Unione Europea - dell'accordo di stabilizzazione e associazione con il Montenegro e, nello stesso tempo, è all'ordine del giorno la definizione, che noi ci auguriamo imminente, del Montenegro come Paese candidato all'integrazione nell'Unione Europea.

Contemporaneamente abbiamo, con eguale convinzione, assecondato l'avvicinamento e la prospettiva dell'integrazione, che pare oramai vicina, del Montenegro nella NATO.

Tutto ciò pensiamo che possa contribuire ad un consolidamento di un'area storicamente molto complessa e difficile, quella dei Balcani occidentali, area nella quale si sono già realizzati notevoli progressi anche rispetto a vicende spinose come quella della proclamazione dell'indipendenza del Kossovo. Si sono avuti ulteriori passi avanti sulla via di un consolidamento politico-istituzionale, in particolare con il risultato delle elezioni presidenziali in Croazia, che si sono svolte con il massimo di correttezza e di libertà anche secondo le attestazioni degli osservatori internazionali.

Sappiamo insieme - il Presidente ci ha dato molti elementi aggiuntivi di valutazione - che rimangono aperte questioni di particolare delicatezza soprattutto nella Bosnia Erzegovina, ma noi confidiamo che attraverso un'efficace cooperazione tra i Presidenti degli Stati indipendenti dei Balcani occidentali, già Stati membri della Federazione Jugoslava, si possa contribuire anche al superamento di queste situazioni difficili che naturalmente ci preoccupano e ci impegnano tutti.