La Valletta 30/06/2010

Brindisi del Presidente Napolitano al Pranzo di Stato offerto dal Presidente di Malta, Abela

Signor Presidente,

La ringrazio per le Sue gentili parole e per la schietta e cordiale accoglienza riservata a me, a mia moglie e a tutta la delegazione italiana fin dal nostro arrivo a Malta.

Questa visita di Stato, a distanza di cinque anni da quella del mio predecessore Carlo Azeglio Ciampi, costituisce una conferma ulteriore della solidità e profondità delle nostre relazioni bilaterali.

Malta e Italia appartengono allo stesso spazio geografico di un mare, il Mediterraneo, che unisce i popoli che vi si affacciano.

I rapporti tra i nostri due Paesi poggiano su profondissimi legami storici, culturali e spirituali, che appaiono in tutta evidenza nell'arte, nell'architettura, nella lingua.

Alla vigilia dell'indipendenza di Malta, nel 1964, l'allora Presidente del Consiglio Aldo Moro rilasciò alla RAI una dichiarazione di cui vorrei ricordare un passaggio: "L'Italia, fedele ai principi del suo Risorgimento, saluta con commozione e con gioia l'ingresso di nuovi membri, liberi e indipendenti, nella comunità internazionale e prende parte al fausto avvenimento della proclamazione dell'indipendenza di Malta con simpatia tutta particolare".

Da allora i Governi italiani, di qualunque orientamento politico, non sono mai venuti meno a questa professione di amicizia. Le relazioni tra i nostri due paesi hanno mantenuto grande calore ed intensità, come dimostrano gli straordinari dati sul commercio e sul turismo ed i 40 gemellaggi tra municipi realizzati nel tempo.

Alla vigilia del 150° anniversario dell'unità di Italia non possiamo d'altra parte dimenticare il contribuito che Malta ha dato al Risorgimento fin dai moti del 1821. Lo riconobbe in occasione della sua visita a Malta nel 1864 Giuseppe Garibaldi, quando dichiarò di aver sempre amato i maltesi "per la loro ospitalità a pro dei fratelli e per il loro eroismo storico".

Malta ed Italia sono oggi entrambi membri dell'Unione. A pochissimi anni dall'ingresso nell'Unione nel 2004 il Suo Paese e' anche divenuto membro dell'area Schengen e della moneta unica.

Negli ultimi mesi, a seguito della crisi economia e finanziaria internazionale e in rapporto al rischio di un default di bilancio della Grecia, si sono verificati degli attacchi speculativi di inaudita durezza contro la moneta unica. Da diverse parti si è denunciata la fragilità dell'euro e se ne e' addirittura pronosticata l'inevitabile fine.

Ma le coraggiose decisioni che, sia pure tra esitazioni e difficoltà, sono state assunte dalle istituzioni europee, dagli Stati membri e dal Fondo Monetario Internazionale ci permettono di guardare al futuro con rinnovata fiducia, a condizione che si rafforzi una comune volontà politica per un più conseguente sviluppo dell'integrazione europea.

Dobbiamo difendere l'euro, e soprattutto dobbiamo rilanciare la nostra idea di un'Europa forte, coesa ed autorevole, che sola può dare stabilità e credibilità alla moneta comune.

Signor Presidente,

Malta ed Italia sono unite nell'operare in favore di un ordine internazionale più equo e più stabile, attraverso il convinto sostegno al sistema delle Nazioni Unite e ai suoi principi fondamentali. Concordiamo nella visione di una ONU più rappresentativa e efficace, in grado di far fronte alle sfide del nostro secolo, favorendo il dialogo, lottando contro il terrorismo, bloccando la proliferazione delle armi nucleari e perseguendone la riduzione ed eliminazione.In questo quadro, apprezziamo la partecipazione di Malta al Partenariato per la pace in ambito NATO.

Malta ed Italia agiscono in stretta collaborazione in favore della dimensione mediterranea dell'Unione Europea.

Nel Mediterraneo l'inaccettabile divario Nord-Sud sollecita l'intensificarsi della nostra azione finalizzata a uno sviluppo congiunto dell'area nel rispetto dei diritti umani.

Per la loro storia Malta ed Italia sono aperte alle ragioni del dialogo, allo scambio tra culture e civiltà. Esse sono determinate a favorire una azione convinta dell'Unione per il Mediterraneo a sostegno della pace, dello sviluppo economico, del progresso sociale. E l'Italia ha sostenuto con forza l'assegnazione a Malta del Segretariato Generale dell'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo.

Purtroppo, il pieno dispiegarsi dei nuovi strumenti di cooperazione e' ostacolato dalla situazione in Medio Oriente, in cui sembrano essersi inaridite le capacità di confronto pacifico, di mediazione, di definizione di un'intesa che contemperi i differenti e talvolta contrapposti orientamenti delle due parti. Non dobbiamo arrenderci alla sfiducia. L'Unione Europea - grande progetto di pace, di stabilità e di prosperità - può certamente fornire un contributo rilevante affinché prevalgano le tendenze più costruttive.

Malta ed Italia, come frontiera sud dell'Unione, si trovano in prima linea nel soccorso agli immigrati, nel pieno rispetto degli insopprimibili diritti fondamentali della persona umana, e sollecitano risposte comuni europee al dramma dell'immigrazione clandestina e alle legittime aspettative dei richiedenti asilo.

Signor Presidente,
i calorosi rapporti tra l'Italia e Malta possono svilupparsi ancora, decisamente, in campo economico, culturale, della ricerca archeologica e in numerosi altri settori.

La missione italiana di cooperazione tecnica e militare, che dal primo agosto del 1973 svolge un'opera particolarmente apprezzata, e' stata in grado di adattarsi progressivamente alle nuove esigenze, divenendo uno strumento flessibile e moderno di collaborazione.

Come notai ricevendo a Roma in visita di commiato il Presidente Fenech Adami nel marzo dello scorso anno, Malta e' l'unico Paese con il quale si possano normalmente tenere conversazioni ufficiali di politica internazionale in lingua italiana. Ed è interesse di entrambi i Paesi contribuire alla diffusione dell'italiano tra le giovani generazioni come sostrato delle nostre relazioni speciali.

Con questi sentimenti, levo il calice al benessere personale Suo e della Signora Margaret, alla prosperità del popolo di Malta, all'amicizia tra i nostri due Paesi, all'Europa unita, al progresso della comunità internazionale verso orizzonti di pace e di giustizia.