Palazzo del Quirinale 07/09/2010

Brindisi del Presidente Napolitano al pranzo di Stato in onore del Presidente della Repubblica di Finlandia

Signora Presidente, cara amica,
con grande piacere La accolgo a Roma in visita di Stato, nel ricordo, che insieme a mia moglie serbo ben vivo, della calorosa e affettuosa ospitalità riservataci ad Helsinki nel settembre di due anni fa.

Constatammo allora come la capitale della Finlandia costituisse un vero modello di convivenza urbana e di organizzazione civica. Con ammirazione osservammo come un Paese che nel lungo corso della sua storia ha dovuto soffrire per affermare la propria identità e indipendenza non si sia chiuso in un protettivo isolamento ma sia al contrario divenuto un assertivo e apprezzatissimo membro della comunità internazionale e, da quindici anni, un partner solidale e attivo della famiglia europea.

Signora Presidente,

Ebbi modo di conoscere la qualità e la coerenza del suo impegno europeista anche e in particolare nel corso della mia esperienza più intensa nel Parlamento di Strasburgo, mentre lei rappresentava la Finlandia in qualità di Ministro degli Esteri. E ci siamo poi ritrovati in piena unità d'intenti nella partecipazione, negli ultimi anni, agli incontri periodici del gruppo dei Capi di Stato "Uniti per l'Europa". Ci è certamente comune, oggi, la consapevolezza della decisiva importanza delle sfide che i mutamenti intervenuti su scala globale pongono all'Unione Europea. E' in questione - non possiamo nascondercelo - il futuro stesso del nostro Continente, la possibilità che il suo peso e il suo ruolo non si riducano fino al limite dell'irrilevanza.

Ciò vale per le relazioni economiche internazionali, per gli equilibri dello sviluppo economico mondiale. L'impatto della crisi finanziaria originatasi negli Stati Uniti e la sua ricaduta sulle nostre economie, e successivamente la violenza degli attacchi speculativi contro l'EURO hanno rappresentato per noi tutti una dura lezione e un serio campanello d'allarme. E se - benché tra non poche incertezze e a fatica - si sia riusciti a definire risposte efficaci in sede europea, resta intatto l'imperativo di procedere verso più alti ed efficaci livelli d'integrazione.

L'Unione Economica e Monetaria va rafforzata; meccanismi di coordinamento e supervisione delle politiche di bilancio e delle politiche economiche degli Stati membri sono necessari ed urgenti.

Non meno essenziale è superare limiti e remore che ancora si oppongono a un conseguente sviluppo della proiezione esterna dell'Unione Europea in favore dello sviluppo dei popoli, del peace keeping, della giustizia sociale, della tutela dell'ambiente. Finlandia e Italia su ciò certamente concordano, non condividendo illusioni e pretese di riaffermazione del ruolo svolto in precedenti fasi storiche dai singoli Stati nazionali. Riteniamo perciò che il Servizio comune di azione esterna e la nascita delle delegazioni dell'UE rappresentino un'occasione irrinunciabile per conferire coesione all'azione dell'Europa sullo scenario internazionale come fattore di stabilità e prosperità.

Signora Presidente, cara amica,
del dinamismo del Suo Paese e della qualità della sua diplomazia, si è avuta un'ennesima prova nella conduzione della Presidenza dell' OSCE, che ebbe in particolare a confrontarsi con le vicende georgiane dell'agosto 2008. La prontezza e l'efficacia della azione della Presidenza ha largamente contribuito a scongiurare sviluppi che avrebbero potuto indurre conseguenze disastrose.

Nella dimensione Transatlantica, la Finlandia è da quasi un ventennio protagonista di un vitale rapporto di partenariato con la NATO. Il fattivo contributo del Suo Paese alla "Partnership for Peace" si è sostanziato nella preziosa e apprezzata disponibilità a partecipare allo sforzo comune alleato in diversi teatri di intervento nonché - in prospettiva - nell'apertura manifestata verso le possibilità offerte dalla Nato Response Force. L'apporto del Suo Paese è non meno prezioso anche nella prospettiva della riflessione, attualmente in corso, circa il futuro dell'Alleanza. La particolare vocazione geopolitica e la sensibilità della Finlandia per i temi della cooperazione allo sviluppo e dell'institution building in molteplici aree, della protezione civile d'emergenza e per le problematiche dell'Estremo Nord hanno arricchito di contenuti il recente Seminario di approfondimento sul Nuovo Concetto Strategico, tenutosi ad Helsinki lo scorso mese di marzo, di cui Lei è stata attiva protagonista.

Il "Piano d'Azione per l'Afghanistan", che il Governo finlandese ha elaborato lo scorso anno, conferma il carattere prioritario conferito dal Suo paese ad un ininterrotto impegno in quel complesso teatro di operazioni.

Vorrei inoltre ricordare, nei contenuti e nei risultati conseguiti, l'impegno del Suo Paese su tematiche di profondo significato etico e sociale quali la promozione dei Diritti Umani in tutte le sedi appropriate e un'uguaglianza di genere tuttora ben lungi dall' essere internazionalmente conseguita. Ad essa Lei ha garantito il suo generoso ed ininterrotto sostegno in ogni sede, con tutta l'autorità della Sua carica e della Sua ininterrotta militanza per tale causa. La Finlandia è sotto questo profilo un esempio luminoso, costituendo l'unico Paese che, oltre ad avere una maggioranza femminile nella compagine di Governo, può vantare in questo momento due donne ai vertici dello Stato e del Governo.

Grazie anche al sostegno dell'Italia, la Finlandia auspicabilmente siederà in Consiglio di Sicurezza nel biennio 2013-2014. Il contributo che essa garantirà sulle più rilevanti questioni sarà di indubbio valore. In un mutato scenario internazionale caratterizzato dall'emergere di nuovi protagonisti, si attende dall'Europa il mantenimento di un ruolo corrispondente non soltanto alla sua forza economico-produttiva ma ai valori di civiltà che le sono propri, ad una cultura democratica e di convivenza civile maturate nei secoli a beneficio del progresso dell'umanità.

La Russia, con l'evoluzione che sta vivendo nel proprio posizionamento internazionale - e che può intensificarsi in piena coerenza - è tra gli attori più rilevanti dello scenario globale. La Finlandia, per la sua storia, per la sua posizione geografica e per la rete dei suoi rapporti economici, rappresenta un significativo "valore aggiunto" nelle relazioni tra Mosca e la Comunità internazionale. È indubbio che la comune appartenenza alle "geografie associative" nordico-baltiche costituisca un'ulteriore cerniera di dialogo con Mosca. Anche per questo abbiamo accolto con estremo favore la decisione del Consiglio Europeo dell'ottobre 2009 di varare una Strategia UE per il Mar Baltico, che ha conferito alle tematiche dell'area un rinnovato rilievo nell'agenda politica europea. E abbiamo apprezzato il ruolo finlandese nel dare nuovo vigore alla Dimensione Nordica, correttamente interpretato non in contrapposizione ma in sinergia con quella mediterranea.

Signora Presidente, cara amica,
pur nel secolare, positivo rapporto - ulteriormente alimentato, in tempi più recenti, dalla comune appartenenza all'UE - gli spazi di collaborazione tra i nostri due Paesi non sono tuttora utilizzati compiutamente. Penso ad esempio alle opportunità che un lavoro congiunto in diverse aree della ricerca e dell'innovazione potrebbe offrirci. Ho avuto nozione di un'iniziativa associativa che vede coinvolti i numerosi scienziati e ricercatori italiani attivi nelle Università e nei Centri di Ricerca finlandesi cui collaborano validamente. Attraverso la loro Associazione ed il dialogo permanente con i colleghi finlandesi si sono delineati accordi per ricerche congiunte tra il Politecnico di Helsinki e il Politecnico di Milano. È questo un esempio che ci auguriamo possa essere seguito da molti altri.

Lei visiterà, a Pisa, istituzioni scientifiche tra le più avanzate d'Europa, e potrà constatare personalmente i risultati delle ricerche colà condotte nel settore delle biotecnologie come in altri settori con grandi potenzialità d'applicazione. Mi auguro che la Sua visita segni un avvio altamente simbolico per un dialogo più strutturato tra i nostri due Paesi in ambiti che vedono la Finlandia in posizioni di indiscussa eccellenza.

Signora Presidente, cara amica,
come ebbi già modo di ricordare ad Helsinki, sulla piazza antistante il prestigioso Institutum Romanum Finlandiae, che, nella splendida sede del Gianicolo, svolge una preziosa opera di stimolo all'approfondimento della cultura classica e degli studi umanistici, si erge il busto dell'eroe garibaldino Hermann Liikanen. Il centocinquantesimo anniversario della nostra unità nazionale, che cadrà il prossimo anno, sarà occasione per il dovuto omaggio a personalità come Liikanen che per amore di libertà e giustizia, quello stesso amore da cui nacque anni dopo l'indipendenza della Finlandia, vollero contribuire all'epopea del nostro Risorgimento.

Sono certo che la Sua visita darà impulso a questi propositi e in generale rafforzerà gli storici rapporti tra i nostri Paesi e i nostri popoli.

Con questi sentimenti, a nome mio personale e di mia moglie formulo i più sinceri auguri di felicità e serenità a Lei ed al Suo consorte e levo il calice all'amicizia tra la Finlandia e l'Italia.