Roma 24/10/2010

Messaggio del Presidente Napolitano per l'inserto speciale sull'Italia della Rivista cinese "Globe"

Italia e Cina, civiltà antiche, espressione di costruzioni sociali e tradizioni millenarie: la consapevolezza di attingere a profonde radici storiche ci sprona a una migliore conoscenza reciproca - anche sulla scia di esempi luminosi come il percorso umano e intellettuale di padre Matteo Ricci - al fine di meglio apprezzare e comprendere il patrimonio culturale di cui ciascuno dei nostri Paesi è portatore.

L'Italia di oggi custodisce e reinterpreta la grande eredità storica e le conquiste giuridiche della civiltà romana, le esperienze dell'Umanesimo e del Rinascimento, le pulsioni romantiche e i valori del Risorgimento. Un'identità nazionale, quella dell'Italia unita di cui celebreremo il 150° anniversario nel 2011, che ha contribuito al superamento delle distruttive divisioni prevalse in Europa nella prima metà del XX secolo, rendendo il nostro paese protagonista, a partire dagli anni '50, del processo di integrazione europea.

La Cina è erede di una complessa e articolata storia che ha forgiato costumi e forme di pensiero oggi ancora presenti nella vita quotidiana del popolo cinese. Su tale preziosa tela, la Repubblica Popolare ha saputo sviluppare un modello economico-sociale con caratteristiche peculiari e ha infine imboccato la strada di un'impetuosa crescita economica, facendo del Paese uno dei più rilevanti attori sul piano politico e strategico globale. Pilastro della comunità internazionale, membro autorevole e responsabile del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite così come del G-20 e delle Istituzioni finanziarie internazionali, la Repubblica Popolare Cinese è sempre più protagonista in tutti gli scacchieri diplomatici ed economici regionali ed internazionali.

L'Italia guarda alla Cina con crescente interesse, nel quadro di un ormai solido partenariato strategico, lanciato nel 2004 e costruito in questi anni tanto con il rafforzamento delle relazioni bilaterali, quanto con la ricerca di sempre più ampie convergenze sulle grandi questioni di respiro globale, quali il governo dell'economia mondiale, la riforma delle istituzioni internazionali, le operazioni di pace, la lotta alla povertà, la tutela dell'ambiente di fronte ai cambiamenti climatici.

L'approfondimento del partenariato italo-cinese ha trovato terreno fertile nell'impegno condiviso dei nostri due Paesi a favore della pace, della sicurezza e della stabilità economica, nella convinta adesione alla dimensione multilaterale delle relazioni internazionali. In tal senso, auspico che le relazioni tra Roma e Pechino possano, in prospettiva, giovarsi di un sempre più intenso dialogo tra l'Unione Europea e la Cina, che trovi stimolo e sostegno nel ruolo rafforzato di attore globale sancito per l'Ue dal Trattato di Lisbona.

Sul piano bilaterale, in forte espansione sono gli spazi per una fruttuosa cooperazione industriale e commerciale, che sappia trasformare in preziose occasioni di sviluppo le sfide della globalizzazione.

La nostra amicizia ha già dato prova anche di una profonda attitudine alla solidarietà, come è emerso in occasione dei terribili sismi che hanno purtroppo sconvolto l'Italia e la Cina negli ultimi due anni.

Il lungo lavoro di dialogo e cooperazione tra l'Italia e la Cina, sarà simbolicamente celebrato il 6 novembre, quando si compiranno i 40 anni delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi: la ricorrenza più che un punto di arrivo è piuttosto un trampolino di lancio per una collaborazione futura ancora più matura, nella consapevolezza che la cultura e la storia ci impongono grandi responsabilità nel contribuire al progresso e al benessere, materiale e spirituale del mondo intero.

In questo spirito, saluto cordialmente i lettori di Globe e tutti gli amici cinesi.