Palazzo del Quirinale 17/01/2011

Dichiarazione alla stampa del Presidente Napolitano a seguito dei colloqui con il Presidente della Repubblica di Slovenia Danilo Turk

Desidero innanzitutto rinnovare il mio più caloroso benvenuto al Presidente Turk, Presidente dell'amica Repubblica Slovena, che compie la sua prima visita di Stato in Italia, che è anche la prima visita di un Capo di Stato sloveno nel nostro Paese da quando la Slovenia ha riacquisito la sua indipendenza.
Abbiamo discusso di problemi che ci impegnano fortemente insieme, naturalmente anche legati alle conseguenze della crisi finanziaria ed economica che ha colpito, come tutti gli altri Paesi europei, anche i nostri due in modo particolare. Ne abbiamo discusso nella convinzione che per avere nuove prospettive di sviluppo competitivo delle nostre economie nazionali siano indispensabili una comune visione europea e un comune impegno europeo. Di ciò avevamo già cominciato a discutere quando circa tre anni fa mi sono recato a Lubiana e ho incontrato il Presidente Turk. Il quadro di riferimento, per tutti e due i Paesi e per le politiche di tutti e due i Paesi era, e più che mai rimane, l'Europa: l'Europa unita, l'Europa integrata. C'è da sottolineare come la Slovenia abbia dato un esempio straordinario della sua vocazione europea presentando la sua candidatura, superando la fase dello scrutinio della sua domanda di ammissione all'Unione Europea, diventando il primo Stato della regione balcanica membro dell'Unione Europea, e poi anche entrando a far parte della Zona Euro.

Oggi dobbiamo riuscire a dare, insieme, un nuovo impulso al processo di integrazione come necessità assoluta, in un mondo che non solo ha visto non ancora superata la crisi scoppiata nel 2008, ma in un mondo in cui gli equilibri complessivi sul piano economico e politico sono così profondamente cambiati.

In questo contesto è stato molto semplice collocare lo scambio di valutazioni e opinioni sui rapporti bilaterali, che sono molto positivi, eccellenti da tutti i punti di vista, e in modo particolare da quello della considerazione del tema della minoranza slovena in Italia e della minoranza italiana in Slovenia: discussione, questa, che è sempre aperta, nel senso che trova sempre piena disponibilità dell'uno e dell'altro Paese, dell'uno e dell'altro Governo, a esaminare tutto quello che è necessario per rafforzare ancora di più l'integrazione delle due minoranze nei rispettivi Paesi, nel rispetto delle loro identità e delle loro tradizioni.

Abbiamo visto, in modo particolare, quanto sia stato importante e quale ricaduta positiva abbia avuto l'incontro di Trieste del mese di luglio, che si è svolto, come voi sapete, in una atmosfera musicale (ma anche quella era una atmosfera di amicizia tra più Paesi e di valorizzazione del contributo di più Paesi: Italia, Slovenia, Croazia): abbiamo ascoltato insieme musiche italiane, slovene e croate, e i tre inni nazionali, con giovani provenienti da tutti e tre i Paesi che hanno suonato e cantato nell'orchestra diretta dal maestro Muti.

Effettivamente, è lo spirito nel quale noi vogliamo che si sviluppino le nostre relazioni. Sappiamo quello che ci ha terribilmente diviso nel passato, sappiamo quali sofferenze siano scaturite dalla Seconda guerra mondiale per le nostre popolazioni. Noi abbiamo fatto i conti con il nostro passato, dandoci una Costituzione democratica dopo la liberazione dal fascismo. Siamo dell'avviso che, essendo comprensibilmente anche le leadership politiche e istituzionali dei due Paesi sempre vicine - sul piano umano, sul piano emotivo e sul piano della memoria storica - a coloro che hanno sofferto, esse però non debbano e non possano rimanere prigioniere delle contrapposizioni di un passato che è stato condannato e che non tornerà mai più.

Alberto Spampinato (ANSA)
Vorrei partire da Trieste, dal concerto di quest'estate, che ci ha fatto vedere insieme per la prima volta questi tre Paesi in uno spirito amichevole e costruttivo. Questo spirito nuovo, di cui parlava il Presidente Turk, non deve servire solo a conoscere il passato ma anche a spingere verso il futuro. In questo futuro prossimo vi saranno altri passi che esprimono la cura che è stata auspicata? Voi vedete più possibile quella celebrazione comune, a cui si lavora da dieci anni, della fine della guerra e del ricordo comune delle vittime?
Poi vorrei sapere se nei colloqui avete parlato anche della crisi che ha colpito la Tunisia.

Presidente Napolitano
Per quel che riguarda quest'ultimo aspetto: abbiamo accennato anche agli sviluppi che deve auspicabilmente avere la politica mediterranea dell'Unione Europea, perché quello che è accaduto e sta ancora accadendo in Tunisia e in Algeria ci deve rendere avvertiti della necessità che l'Europa dia risposte concrete e convincenti alle attese delle popolazioni e dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, che sono aspettative anche di sviluppo congiunto con l'Europa per il prossimo futuro.
Per quel che riguarda lo spirito di Trieste 2010, non aggiungo nulla a quel che abbiamo già detto. Mi è parso chiaro e largamente condiviso - credo anche da tutti gli osservatori italiani - il significato di quell'incontro, che è stato a suo modo una conclusione dei tentativi infruttuosi esperiti negli anni precedenti. Quell'incontro, di fatto, è stato proprio un momento di rinnovata, forte e limpida riconciliazione e cooperazione. Direi che una cosa importante, tra i séguiti, è la candidatura della Croazia : non dimentichiamo che eravamo in tre, c'era anche il Presidente Josipović, e che la Croazia è sì ancora fuori dall'Unione Europea ma, di tutti i Paesi della regione balcanica occidentale, è anche il Paese più vicino alla soglia dell'ingresso nell'Unione Europea, e che quella candidatura la sosteniamo insieme sia l'Italia che la Slovenia. Naturalmente, poi, ci sono tanti campi in cui avremo modo di dar seguito a quell'incontro di Trieste e a quel proposito di più intensa collaborazione guardando al futuro.

Giornalista sloveno Rai
A dieci anni dalla ricorrenza delle leggi sulle minoranze, si chiede una valutazione nel merito.

Presidente Napolitano
Sono convinto che la cosa più importante sia la disponibilità permanente delle istituzioni rappresentative delle autorità di governo dei due Paesi nell'ascolto alle rispettive minoranze. Per quel che riguarda il Governo italiano - è stato testimone dell'incontro il ministro Frattini - siamo sempre pronti anche a considerare tutti i possibili problemi aperti e i necessari aspetti migliorativi.
C'è sempre spazio per migliorare ulteriormente lo status, la condizione effettiva della minoranza slovena in Italia e della minoranza italiana in Slovenia: per noi, poi, la minoranza slovena è la più importante minoranza nazionale che ci sia nel nostro Paese. Penso che iniziative specifiche per valorizzare il decimo anniversario della legge di tutela possano essere rapidamente messe in cantiere e collegate con tutte le altre dimensioni della presenza degli italiani in Slovenia e degli sloveni in Italia, per esempio alla dimensione culturale: abbiamo anche accennato a questo, a come può essere messo in evidenza quello che unisce, quello che rende comune il patrimonio culturale e artistico italiano e sloveno. Guardiamo con molta tranquillità e fiducia alla prospettiva dei nostri rapporti sotto questo profilo.

Alessandro Scipione (Agenzia NOVA)
Presidente Napolitano e Presidente Turk, visto l'ottimo stato delle relazioni bilaterali, il successo del concerto di Trieste, e anche l'azione comune che Italia e Slovenia svolgono nei Balcani - mi riferisco anche ai militari presenti in Bosnia e Kosovo - non pensa che le relazioni economiche all'atto pratico possano essere migliori? Mi riferisco in particolare alle infrastrutture, ad esempio alla creazione di un treno fra Trieste e Lubiana, a un collegamento aereo, e ai lavori sul Corridoio Cinque.

Presidente Napolitano
Questi sono temi di stretta pertinenza e responsabilità del Governo. Io posso soltanto auspicare che ci siano sviluppi nelle direzioni che lei ha indicato. Certamente noi abbiamo una notevole presenza di investitori italiani in Slovenia, oltre che uno sviluppo apprezzabile di relazioni commerciali tra i due Paesi. Poi, siamo insieme, Italia e Slovenia, Paesi legati ad uno sviluppo più complessivo delle relazioni economiche all'interno dell'area Euro. Siamo anche molto legati - in modi diversi, ovviamente, perché la Slovenia è un paese più piccolo del nostro e ha sue proprie specializzazioni - , in termini di integrazione con il mercato tedesco, con l'economia tedesca, ed abbiamo quindi un approccio che ci rende ugualmente interessati a nuovi sviluppi dell'integrazione europea.

Giornalista tv slovena
Sulle opere d'arte che dopo la guerra furono portate dall'Istria in Italia.

Presidente Napolitano
Questa questione, per la verità, non è stata sottoposta prima della visita di oggi alla mia valutazione: può darsi che sia stata sottoposta alla valutazione del governo. Io vorrei che non si creasse nessun contenzioso. Discutendo con il Presidente Turk abbiamo ragionato sull'importanza di valorizzare quello che c'è stato di comune nello sviluppo, anche creativo, delle tradizioni culturali e artistiche italiane e slovene, e abbiamo posto il problema di come assicurare la possibilità massima di fruizione delle opere d'arte che hanno rappresentato precisamente l'espressione di questa convergenza tra le nostre culture e le nostre tradizioni.