Palazzo del Quirinale 17/01/2011

Brindisi del Presidente Napolitano in occasione del Pranzo di Stato in onore del Presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk

Signor Presidente della Repubblica di Slovenia e caro amico,

sono particolarmente lieto di accoglierLa in Italia in visita di Stato, la prima di un Presidente sloveno in Italia, a conferma delle sempre più intense relazioni fra i nostri due Paesi.

Ricordo con piacere la mia visita ufficiale a Lubiana nel gennaio 2008 e la Sua a Roma il mese successivo in occasione del concerto inaugurale del semestre sloveno di Presidenza del Consiglio Europeo nella Cappella Paolina del Quirinale.

Ricordo con emozione il Concerto dell'Amicizia del 13 luglio 2010 in Piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, quando il Maestro Riccardo Muti diresse un'orchestra ed un coro composti da giovani musicisti italiani, sloveni e croati. Fu un momento magico, storico e politico, che abbiamo concordemente e fortemente voluto, insieme al Presidente croato Josipovič.

Abbiamo insieme rappresentato così, visibilmente, il rifiuto dei nostri tre paesi di restare ostaggio degli eventi assai dolorosi e laceranti del passato.

Il nostro omaggio, in Trieste, a due luoghi simbolo delle tragedie del secolo scorso ha assunto il valore di un rinnovato impegno al rispetto reciproco sul piano della memoria storica e insieme di una catarsi, di un superamento delle più pesanti eredità del Novecento nel segno di una comune umanità, aperta al futuro.L'Italia ruppe per sempre con quel catastrofico passato fin da quando tornò a libere elezioni e scelse la Repubblica come nuova forma di Stato : lo fece dandosi una Costituzione democratica fondata su principi irrinunciabili. Tra quei principi il ripudio della guerra "come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Il ripudio solenne e definitivo, cioè, di quel che era stata la guerra fascista, da cui l'Italia aveva saputo riscattarsi con la Resistenza delle formazioni partigiane e dei militari che scelsero la strada della dignità e dell'onore. In piena coerenza con quei principi l'Italia repubblicana ha nei decenni operato per la pace, per l'unità dell'Europa, per la riconciliazione e la collaborazione con i paesi e i popoli vicini.

Guardiamo ora ai nostri rapporti con rinnovata fiducia, certi che l'intera regione sia oggi ispirata dalla prospettiva euroatlantica come massimo presidio di pace e di cooperazione. Le nuove generazioni, slovene, croate, italiane si affacciano al domani con un afflato europeo che arricchisce le rispettive identità nazionali.

Signor Presidente, caro amico,
il 2011 è un anno di speciale significato per la Slovenia che celebrerà il ventesimo anniversario della sua indipendenza nazionale e dell'adozione della sua Costituzione.

Lubiana ha conseguito in questo ventennio importanti successi, diventando membro delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea, della NATO, del Consiglio d'Europa, dell'OSCE, dell'OCSE ed avendo, primo fra i Paesi che hanno aderito all'UE nel 2004, adottato l'euro.

L'Italia ha incoraggiato e sostenuto il cammino internazionale e europeo della Slovenia che ne ha fatto, in breve tempo, un apprezzato alleato.

Ci affacciamo insieme sull'Adriatico, mare designato dalla storia e dalla geografia ad essere fulcro della collaborazione fra Paesi rivieraschi e rispettive popolazioni. Lubiana e' oggi centrale per la rivitalizzazione di un Adriatico non più artificialmente separato dagli equilibri della guerra fredda e per l'incardinamento euro - atlantico degli Stati della regione.I nostri due Paesi sono animati da identica fiducia nella solidità della costruzione europea e ritengono che la grave crisi economica e finanziaria internazionale vada affrontata con una integrazione ancora più stretta. La moneta unica e' una conquista che ci ha messo al riparo dalle turbative che colpiscono le valute nazionali, proteggendo il potere di acquisto dei cittadini. Va pertanto salvaguardata e difesa dalla destabilizzazione e dalle tentazioni speculative.

La fruttuosa cooperazione in importanti organismi regionali quali l'Iniziativa Centro Europea e l'Iniziativa Adriatico - Ionica, pur nei mutati scenari internazionali, offre il contesto ideale per sviluppare la collaborazione fra Paesi dell'Unione europea e Paesi che aspirano a farne parte. Penso in particolare ai Paesi dei Balcani occidentali, ai quali offrire insieme un contributo rilevante e significativo per l'avvicinamento all'UE.

Signor Presidente, caro amico,

la presenza nei nostri territori di minoranze nazionali costituisce una ricchezza da tutelare ed una opportunità da approfondire. E so come lei abbia da studioso e in seno all'ONU, coltivato una visione sapiente del problema delle minoranze, anche in sintonia con la scuola italiana di diritto internazionale. Con il sostegno dei due governi e delle rispettive Autorità locali l'interazione fra le minoranze slovena in Italia e italiana in Slovenia rappresenta un fertile stimolo culturale e un incentivo al dinamismo economico.

L'Italia è il secondo partner commerciale della Slovenia e numerose sono le opportunità di accrescere ulteriormente lo spessore dei nostri rapporti, anche sotto il profilo degli investimenti.

La collaborazione fra le Forze Armate italiane e quelle slovene, in particolare in Kosovo ed in Afghanistan oltre che nella MLF - Multinational Land Force - il cui comando è ad Udine, è un elemento importante ed esemplare anche per i legami di personale conoscenza, stima ed amicizia che essa crea fra Ufficiali e truppe italiane e slovene.

La Slovenia, mirabile sintesi di influssi latini, slavi e mitteleuropei, e' un ponte naturale verso l'Europa centro-orientale e verso i Balcani. Questo ne fa un tassello cruciale nella dimensione comunitaria ed atlantica ed un partner particolarmente affiatato della politica estera italiana. Ciò nell'ambito di una sicurezza e stabilità perseguite attraverso la NATO e l'OSCE e attraverso un'Unione Europea che vogliamo sempre più integrata e coesa, in grado di porsi come autorevole fattore di stabilità e prosperità sul piano globale. Siamo consci che soltanto una efficace Politica Estera e di Sicurezza Comune può consentire ai Paesi europei, grandi o piccoli che siano, di pesare adeguatamente sulla scena internazionale, a tutela dei nostri valori fondamentali, della libertà e della dignità della persona, del contrasto al terrorismo, alla violenza ed alle discriminazioni su base etnica e religiosa.

Sono certo che la Sua visita darà impulso a questi propositi e in generale rafforzerà gli storici rapporti tra i nostri Paesi e i nostri popoli.

Con questi sentimenti, a nome mio personale e di mia moglie formulo i più sinceri auguri di felicità e serenità a Lei ed alla Sua consorte e levo il calice all'amicizia tra la Slovenia e l'Italia.