Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla vigilia della visita di Stato in Romania in programma il 15 e il 16 settembre , ha scritto per il periodico "Sette Giorni" il seguente messaggio pubblicato con il titolo "Un impegno comune per un'Europa più forte e più integrata":
"I legami fra Romania e Italia sono un fitto intreccio di passato, presente e futuro. Il passato della civiltà romana spintasi alle foci del Danubio; il presente delle schiere di lavoratori, imprenditori, studenti e famiglie che si muovono attraverso le nostre frontiere, alimentano le nostre economie, arricchiscono le vita culturale e artistica delle nostre città; il futuro di due paesi fortemente impegnati nella costruzione dell'Europa e nello sviluppo della comunità atlantica. L'integrazione europea ha visto l'Italia fare da battistrada con gli altri Paesi fondatori di quella che oggi è diventata l'Unione Europea di 27 Stati membri, e vede oggi la Romania apportarvi la freschezza di nuove energie e di forte dinamismo. Per affrontare le sfide del XXI secolo l'Europa ha bisogno della continuità dei paesi fondatori e della creatività dei nuovi membri. Da sempre ancorata alla civiltà europea, la Romania ha ritrovato il suo posto nella nostra grande famiglia continentale. Adesso condividiamo l'impegno per proseguire insieme il cammino.
Ho accolto con grande piacere l'invito ad una visita di Stato del Presidente Basescu. La sua calorosa partecipazione alle celebrazioni del 2 giugno scorso a Roma in occasione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia aveva testimoniato la vicinanza di sentimenti fra le nostre due nazioni. Come pure l'hanno testimoniata i numerosi romeni che hanno entusiasticamente aderito agli eventi celebrativi organizzati dalla nostra Ambasciata a Bucarest. La presenza di un'operosa comunità di lavoratori romeni in Italia e lo straordinario attivismo della nostra imprenditoria in Romania sono due facce della stessa medaglia. Centinaia di migliaia di italiani e di romeni dividono fra i due paesi la dimensione lavorativa e quella degli affetti familiari: di casa a Torino come a Bucarest, a Roma come a Timisoara.
La tradizione delle radici latine, vigorosamente sopravissuta nelle nostre due lingue, si è rinnovata nei rispettivi processi di unificazione nazionali realizzatisi nel 1859 e nel 1861. La comune appartenenza europea ed atlantica vi infonde nuova linfa vitale di valori ed interessi comuni. I governi italiani hanno costantemente sostenuto il percorso europeo della Romania, appoggiandone le aspirazioni di adesione alla NATO e all'UE, anche quando il traguardo euro-atlantico appariva arduo e remoto. L'Italia si rallegra del successo di Bucarest nel conseguire, nell'arco di pochi anni, entrambi i traguardi. Incoraggiamo adesso Bucarest verso gli ulteriori obiettivi strategici di adesione allo Spazio Schengen, di adozione dell'euro e di definizione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel settore della giustizia e degli affari interni. Siamo convinti che tali obiettivi siano alla portata della Romania; certo richiedono un impegno forte e costante che, sono sicuro, non mancherà da parte delle istituzioni e della società civile romene.
Anche in questo momento di difficile crisi economica, i romeni hanno cara l'appartenenza all'Unione Europea. Proprio il mese scorso è stato ripreso a Bucarest al più alto livello un dibattito sulla necessità di rilanciare il processo federativo europeo per far fronte in maniera efficace alle sfide della globalizzazione. L'appartenenza all'Unione è caratterizzata dalla volontà d'integrarsi in istituzioni comuni e dalla visione di una sovranità condivisa indirizzata al conseguimento di traguardi che nessun singolo Stato nazionale potrebbe da solo realizzare. Un'Unione più integrata rafforza ulteriormente il vincolo di profonda solidarietà e fratellanza che già unisce da tempo i nostri popoli. La cooperazione italo-romena in ambito europeo e atlantico può contribuire attivamente, oltre che alla reciproca prosperità e sicurezza, al governo della complessa, contraddittoria e avvincente realtà internazionale contemporanea".
Lo stesso settimanale ha pubblicato la seguente lettera del Presidente Basescu con il titolo "Un'eccellente opportunità per l'approfondimento dei rapporti bilaterali":
"Sono lieto di poter accogliere come ospite in Romania il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. La visita rappresenta un'eccellente opportunità per lo sviluppo e l'approfondimento dei rapporti tra i nostri paesi. Il nostro incontro ha luogo poco tempo dopo la visita che ho effettuato a Roma in occasione delle celebrazioni dedicate al 2 giugno, Giornata Nazionale d'Italia e al 150 esimo anniversario dellì'Unità d'Italia. La visita fa seguito ai lavori del secondo vertice intergovernativo romeno-italiano svoltosi a Bucarest alla fine di maggio. L'evento ha confermato pienamente la determinazione comune di approfondire ulteriormente il dialogo bilaterale, nello spirito del Partenariato Strategico consolidato tra la Romania e l'Italia.
La frequenza con cui si svolgono i contatti al vertice riflette il carattere eccellente dei rapporti tra la Romania e l'Italia. L'ampiezza dei legami tradizionali tra i due paesi è inoltre arricchita dallo statuto di partners all'interno dell'Unione Europea e la NATO.
Si può dire che tra i nostri paesi sono sempre esistiti una speciale affinità ed un desiderio costante di sviluppare stretti legami. Aventi alla base le nostre origini comuni, consolidate lungo il tempo, da una tradizione di lunga durata, i rapporti romeno-italiani hanno toccato oggi lo statuto di eccellenza che definisce le grandi amicizie. Un esempio eloquente in questo contesto consiste nella celebrazione di oltre 130 anni di legami diplomatici, che mi ha offerto di nuovo la chance di riconfermare gli intensi legami tra i nostri paesi, concretizzati in una vasta collaborazione a livello politico, un'eccellente cooperazione economica e connessioni sempre più intense a livello sociale, tra individui come tra nazioni.
L'Italia continua ad essere uno tra i più importanti partners economici della Romania, sia come volume degli interscambi commerciali che degli investimenti. I rapporti bilaterali hanno un carattere speciale anche grazie ai legami creati dall' importante comunità romena che vive nella Penisola e che conta quasi 1 milione di persone, una tra le più forti comunità romene all'estero. Esiste, dunque, una interazione sempre più forte tra i cittadini dei nostri paesi, che, nel corso del tempo, aggiungerà tanta forza in più, ai profondi legami tra le nostre nazioni.
Considero che i nostri saldi legami a livello economico, politico e sociale, come gli interessi comuni a livello europeo ed internazionale assicureranno ai rapporti tra i nostri stati, la base per la creazione di un'alleanza a lungo termine basata su una visione e sull'ampia prospettiva. Nutro la fiducia che la visita del Presidente della Repubblica Italiana in Romania rappresenta un momento destinato a contribuire pienamente alla realizzazione di questo obiettivo".