Palazzo del Quirinale 30/03/2012

Dichiarazioni alla stampa del Presidente Napolitano al termine dei colloqui con il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Rosen Plevneliev

Sono lieto che il Presidente Plevneliev abbia scelto l'Italia per la sua prima visita ufficiale all'estero dopo l'elezione a Presidente della Repubblica Bulgara. E' un significativo riconoscimento dello stretto rapporto bilaterale fra i nostri Paesi, della comune vocazione europea, dell'Italia e della Bulgaria, e della convergenza di vedute tra i nostri due Paesi sulla necessità di completare l'integrazione dei Balcani nelle strutture euro-atlantiche.

La Bulgaria procede, oramai, nella pienezza del processo di integrazione nell'Unione Europea che, come ben sappiamo, comporta un impegno continuo e costante. La crisi rende questo cammino al tempo stesso più arduo, più difficile, ma anche più necessario e senza alternative.

L'appartenenza all'Unione Europea e alla NATO è un comune denominatore che riflette una condivisione di valori democratici e civili.

L'appartenenza all'Unione comporta per tutti responsabilità verso i partners, verso l'esterno, e verso i propri cittadini che sono ormai anche cittadini europei.

Ed è di fondamentale importanza la volontà riformatrice che il governo bulgaro ha dimostrato e dimostra, e che il Presidente mi ha testimoniato: nell'economia, in campo giudiziario e nell'ammodernamento dell'amministrazione pubblica.

Noi appoggiamo perciò la richiesta bulgara di ingresso nel Sistema Schengen perché ha realizzato le condizioni richieste per condividere questa comune risorsa e responsabilità. Noi abbiamo di recente tolto le limitazioni che tuttora esistevano per l'accesso dei lavoratori bulgari in Italia.

Abbiamo convenuto che il successo del processo di allargamento dell'Unione europea, iniziato più di 20 anni fa, non può non comprendere l'ingresso dei paesi dei Balcani Occidentali nella famiglia europea e siamo molto lieti di avere potuto di recente, con particolare tempestività, ratificare nel Parlamento italiano il trattato di adesione della Croazia.

L'Unione Europea sta affrontando una crisi economico-finanziaria molto complessa e molto difficile. Siamo convinti - l'Italia ha dato il suo contributo - di avere fatto scelte giuste, arrivando alla definizione del cosiddetto fiscal compact, un accordo internazionale che ci consentirà di consolidare la stabilità dei nostri assetti finanziari, dei nostri bilanci, creando le condizioni per un successivo sviluppo su basi sane e durature.

Abbiamo naturalmente la necessità assoluta di dare impulso a nuove politiche per la ripresa dello sviluppo dell'economia, dell'occupazione, tenendo conto delle situazioni socialmente difficili, critiche, che si sono venute a determinare, ma non esitando a proseguire nel cammino delle riforme e anche delle politiche di necessaria severità fiscale.

Il Presidente Plevneliev ha voluto esprimere il suo apprezzamento per la strada che si è aperta nel nostro Paese con l'assunzione di responsabilità notevoli da parte del Governo presieduto dal professor Monti. Ha espresso apprezzamento per la ricaduta positiva, nell'interesse comune di tutti i paesi europei, degli sforzi e dei risultati che l'Italia sta raggiungendo. Noi ci auguriamo che, in questo quadro, si potenzino ulteriormente le relazioni bilaterali tra i nostri due paesi, essendo già acquisito l'impegno comune sul terreno europeo nelle direzioni che ho indicato.

In ogni caso, la posizione geo-politica colloca la Bulgaria al crocevia tra Balcani e Mar Nero e la rende in questo momento storico uno snodo strategico cruciale sia per le reti energetiche, che dovrebbero consentire anche all'Italia di differenziare le sue fonti, sia per lo sviluppo di comuni infrastrutture a livello europeo.

Rinnovo il mio benvenuto e saluto cordiale e augurio sincero al Presidente.