Tunisi 17/05/2012

Allocuzione del Presidente Napolitano all'Assemblea Nazionale Costituente

Signor Presidente,
Onorevoli Deputati,
Signore e Signori,

Sono sommamente lieto ed onorato di rivolgermi oggi all'Assemblea Nazionale Costituente di un Paese che ha ispirato un moto spontaneo di libertà e democrazia attraverso il Mediterraneo e il mondo arabo. La Tunisia ha destato emozioni e speranze che non si sono ancora sopite. Mentre vi parlo in quest'Aula dove state gettando le fondamenta istituzionali della nuova Tunisia, il mio, il nostro pensiero va a quanti invece continuano a doversi battere e a soffrire per la realizzazione degli stessi ideali in questa parte del mondo, in particolare in Siria.

L'anelito di libertà che si leva da queste sponde non può essere soffocato e represso con le armi e con gli eserciti. La voce del popolo va ascoltata. Qui lo è stata. Voi ne siete la prova. Lungi dal ripristinare una falsa e illusoria stabilità, l'uso della forza contro la propria gente sfocia nella barbarie del terrorismo e negli attentati indiscriminati contro i civili.

Le aspirazioni profonde dei popoli e delle nazioni delle "primavere arabe" possono realizzarsi in modi pacifici attraverso le indispensabili riforme.
La Tunisia ha dimostrato e dimostra che è possibile. Ieri, ha stupito la comunità internazionale con il successo di una rivoluzione che rivendicava «libertà e dignità» per tutti, oggi offre un esempio di come passare responsabilmente dall'abbattimento dell'autocrazia alla costruzione di uno Stato di diritto, di una democrazia moderna e di istituzioni trasparenti.

È una strada ardua ma i traguardi sono appaganti. È una strada che l'Italia ben conosce, perché una sfida analoga fu affrontata nel nostro Paese dai membri della Assemblea Costituente, eletti a suffragio universale il 2 giugno 1946 e impegnati per un anno e mezzo a dare forma giuridica ai principî fondanti del nuovo Stato democratico e repubblicano, che risorgeva dalle macerie e dalle terribili sofferenze della dittatura e della guerra.

Quella fase della Assemblea Costituente italiana fu accompagnata da un dibattito eccezionalmente alto e approfondito, che permise una virtuosa confluenza - nonostante le diverse matrici ideologiche dei principali partiti - tra le grandi correnti storico-culturali e politiche rappresentate nell'Assemblea Costituente. Non di semplice seppur difficile "compromesso" si trattò, bensì di uno straordinario esercizio di ascolto reciproco, di scambio e di avvicinamento sul piano dei principî, di riconoscimento di istanze e sensibilità comuni.

È certamente a questa genesi alta e "politica" nel senso più nobile del termine Costituzione, che si deve la capacità della nostra Carta fondamentale di presiedere nel corso dei decenni alle continue e profonde trasformazioni economiche, sociali, culturali, amministrative del Paese, preservando i beni supremi della libertà e della democrazia anche nei momenti più aspri di lotta politica e infine di fronte alla sfida mortale del terrorismo interno.

Signor Presidente,
Mi richiamo, per esperienza vissuta, a quel nostro percorso e alle conquiste fondamentali che esso ha consentito di affermare: libertà, valore fondante del lavoro, non discriminazione, uguaglianza tra donne e uomini, libertà religiosa, autonomia e indipendenza dello Stato. La Costituzione italiana ha anche gettato le premesse per scelte volte ad abbracciare l'universalità delle Nazioni Unite, e ad accettare, volontariamente e nell'interesse comune, limitazioni di sovranità nazionale in favore di un'Unione che fa dell'Europa una realtà più grande della somma delle sue parti. E nello stesso tempo è stata solennemente ripudiata la guerra quale strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Oggi tocca a voi. In quest'Assemblea colgo lo stesso senso della missione, la stessa sfida, la stessa, esaltante, capacità di plasmare una nascente democrazia. Voi, rappresentanti democraticamente eletti, siete gli architetti del futuro Stato tunisino. Di qui la mia emozione e il mio rispetto nel trovarmi in mezzo a voi, chiamati a gettare la basi di questa costruzione.

Il vostro storico compito sta innanzitutto nel tracciare il quadro giuridico dei valori e principî fondanti della vostra comunità nazionale. Fra questi, le libertà fondamentali, i diritti umani, la tutela delle minoranze, lineamenti irrinunciabili dello Stato di diritto che volete costruire, nel pieno rispetto delle radici storiche e del patrimonio culturale a cui vi ispirate.

È egualmente parte del vostro mandato disegnare l'architettura istituzionale della democrazia tunisina e definirne regole di funzionamento, tali da assicurare equilibrio di poteri tra gli organi costituzionali ed effettiva governabilità del sistema politico. Fondamentale è che sia garantita la più ampia rappresentatività del Parlamento, dove l'irrinunciabile ruolo delle opposizioni permette a tutte le voci della nazione di contribuire alle scelte legislative. Una democrazia è vitale e vibrante solo se tutti i cittadini, uomini e donne, di qualsiasi credo religioso e appartenenza sociale, si riconoscono nella partecipazione alla "cosa pubblica".

La Costituzione che andate scrivendo diverrà punto cardinale di riferimento anche per i corpi intermedi della società civile tunisina che devono poter operare come canali di trasmissione delle istanze dei cittadini verso le istituzioni.

Ho seguito da vicino l'evolversi della situazione in Tunisia dal 14 gennaio 2011 ad oggi. Tengo a rinnovare il mio più vivo apprezzamento per la determinazione mostrata nel perseguire finalità di rinnovamento e di rinascita civile e sociale e per il senso di misura e di gradualità dimostrato da coloro che hanno guidato questo processo. Auspico vivamente che altri processi di transizione in corso nel mondo arabo possano seguire, ciascuno con le proprie specificità, analogo percorso. Nella sequenza delle tappe politiche finora attraversate - e questa Assemblea è la miglior dimostrazione di quanto avanti siete già giunti - le difficoltà certamente non sono mancate, né mancheranno.

L'intera comunità internazionale, e l'Unione Europea con speciale simpatia e vicinanza, non solo geografica, continueranno a seguire attentamente, in spirito di amicizia, lo sforzo che perseguite, mentre vi confrontate con grandi prove sociali ed economiche. Rappresentate una popolazione che, con rinnovate speranze e comprensibili ansie, desidera per sé ed i propri figli un futuro di maggiore benessere ed equilibrata ripartizione dei benefici della crescita economica e produttiva, in un clima di libera convivenza civile.

Signor Presidente,
L'Italia, Paese tradizionalmente partner ed amico della Tunisia, non ha fatto né farà mancare ad essa il proprio sostegno, in una fase storica così importante e ricca di opportunità e di promesse. La vicinanza dell'Italia troverà certamente espressione sia nei nostri rapporti bilaterali che nel contesto dell'Unione Europea e della più ampia famiglia euro-mediterranea.

In questa mia visita in Tunisia ho incontrato i vertici delle istituzioni. Ho trovato conferma, ancora una volta, della grande ricchezza e varietà di contenuti che caratterizzano le nostre relazioni: retaggio storico di un rapporto di vicinato improntato da sempre all'amicizia e al rispetto reciproco, frutto, questo, di una solida, ultracentenaria frequentazione e simpatia tra le rispettive popolazioni e collettività residenti in entrambi i Paesi.

Nella giornata di ieri i ministri degli Esteri tunisino e italiano hanno firmato una Dichiarazione congiunta di partenariato strategico. Sono fiducioso che grazie a tale Dichiarazione il nostro dialogo politico diventerà sempre più strutturato e sistematico, crescendo ancora per qualità ed estensione.
La condivisione di interessi e valori, resa più concreta e realizzabile con la storica svolta che il popolo tunisino ha voluto imprimere al proprio destino, sarà la chiave di sviluppo - mi auguro e credo fortemente - dei nostri rapporti odierni e futuri. I nostri Paesi possono guardare lontano perché sono portatori di un'amicizia che viene da lontano.

Signor Presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente,
Onorevoli Deputati,
È in questo spirito, rendendo omaggio allo slancio coraggioso che ha condotto la Tunisia a scegliere la via della libertà, della democrazia e del progresso civile e sociale, che vi formulo i miei più sentiti auguri di pieno successo, a nome dell'Italia, nello svolgimento dell'alto mandato conferitovi dal popolo tunisino.

Grazie.