E' con grande compiacimento, istituzionale e personale, che ho accolto oggi in Quirinale il Presidente Hollande, nella sua qualità di Capo di Stato dell'amica Francia. Conosco da molti anni François Hollande, come leader politico e come convinto europeista ; e abbiamo sempre operato entrambi nello spirito della più stretta cooperazione tra le forze democratiche dei nostri paesi.
Oggi, è decisivo che in un momento cruciale della sua storia l'Europa possa contare sulla comunanza di vedute e sull'impegno solidale dell'Italia e della Francia. Nel nostro colloquio, come in quello che l'ha preceduto a Palazzo Chigi con il Presidente Monti, si è messa a fuoco la necessità di far scaturire dal Consiglio Europeo di fine mese la più ferma e concreta determinazione di consolidare l'irrinunciabile conquista dell'Euro, aprendo senza fatali esitazioni e indugi nuove prospettive di rilancio della crescita economica e della giustizia sociale, in stretto legame con la condivisione di discipline di bilancio e di avvio dell'unione fiscale sulla base dell'accordo a 25 recentemente sottoscritto.
Nello stesso tempo, con il Presidente Hollande abbiamo potuto scambiare significative opinioni sulle questioni di più lungo termine da affrontare sul piano politico e istituzionale per garantire il futuro dell'Europa in un mondo profondamente cambiato.
Iniziammo insieme il cammino dell'integrazione firmando a Parigi sessanta anni fa una storica Dichiarazione che portava il segno della visione creativa di Jean Monnet e della lungimiranza politica di Robert Schumann. E ci incontrammo in altri momenti fondamentali della costruzione europea, in special modo negli anni della battaglia anticipatrice di Altiero Spinelli e della sapiente opera di statista di François Mitterrand, grande protagonista delle drammatiche vicende dell'Europa del Novecento e quindi del processo di tenace avanzamento verso un'Europa unita nella democrazia e nella pace. "L'Europa delle culture" - come egli volle dire nel suo ultimo discorso al Parlamento di Strasburgo - "contro quella dei nazionalismi", nuovamente in agguato, dobbiamo dire, in questo tempo di crisi. Un tempo nel quale Italia e Francia sapranno ancora muoversi nella direzione giusta.
Palazzo del Quirinale 14/06/2012