Merano 05/09/2012

Intervento del Presidente Napolitano all'incontro con il Presidente della Repubblica d'Austria

E' un'occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria. Un'occasione importante per porre, ancora una volta e più che mai, in piena evidenza il significato e il valore europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell'esperienza pluridecennale compiuta su quella base. E sono particolarmente lieto della partecipazione a questa cerimonia del Presidente austriaco Heinz Fischer, a cui mi legano un'antica stima e personale amicizia e una sostanziale, significativa comunanza di visione europea.

Il 5 di settembre è rimasto un giorno scolpito nella nostra memoria storica condivisa da quando, sessantasei anni fa, segnò la data della firma, a Parigi, dell'accordo De Gasperi-Gruber. In quell'accordo vennero affermati con chiarezza e coraggio principi altamente innovativi per consentire una pacifica e prospera convivenza tra popolazioni diverse per etnia, lingua e cultura, con speciali riconoscimenti per la più vasta comunità, quella dei cittadini di lingua tedesca.

La concreta attuazione di quei principi e dell'intesa generale sottoscritta dai governi italiano ed austriaco, non è stata una passeggiata. Sia perché si è rivelata complessa, richiedendo molteplici specificazioni e adempimenti. Sia perché inizialmente non mancarono incomprensioni e ostilità anche virulente.

Ma tutto questo - difficoltà e contrasti di qualsiasi natura - è stato via via superato ; fino alla solenne dichiarazione, nel 1992, in sede di Nazioni Unite, della conclusiva, piena composizione della controversia altoatesina. Ed è questo ventesimo anniversario, in particolare, che ha spinto il Presidente Durnwalder, a invitare - e gliene sono grato - qui a Merano me e il collega Fischer, e anche a rimettere a entrambi - con gesto che ho altamente apprezzato - l'onorificenza conferitaci dalla Provincia Autonoma di Bolzano.

Possiamo compiacerci tutti del cammino percorso, che ha richiesto forte e convergente volontà politica, spirito di pace, misura e moderazione, pazienza e slancio innovativo. "Lo Statuto Speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige-Süd Tirol" costituisce "un riuscito modello di tutela delle minoranze e di serena coabitazione". Queste parole della dichiarazione comune sottoscritta dieci anni fa dai nostri predecessori Ciampi e Klestil, conservano intatta la loro validità : nulla riuscirà a riaprire dispute anacronistiche tra i nostri due paesi e tra le comunità, in modo particolare quella italiana e quella tedesca, che convivono operosamente in questa regione.

Il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali, così come la tutela delle minoranze etniche e linguistiche sono principi fondamentali sanciti nella Costituzione italiana insieme con quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica. E sono egualmente recepiti in Costituzione i caratteri peculiari dell'autonomia e dello statuto speciale di cui gode la vostra regione, associando in un intreccio unitario le due province di Bolzano e di Trento, giunte insieme di recente a postulare, con il Land Tirol, la nascita di una Euroregione. Il patrimonio e la concezione dell'autonomia, nel suo sviluppo - cui ha dedicato belle parole il Presidente Durnwalder - appartiene dunque a noi tutti. Non potrà e non dovrà esserci alcuno svuotamento di questa autonomia.

Naturalmente in uno Stato democratico a struttura federale o a forte vocazione autonomistica come l'Italia, è sempre viva e complessa la dialettica che si sviluppa nelle relazioni tra governo e amministrazione centrale e autonomie regionali e locali. Sono certo che anche momenti e motivi di incomprensione e tensione che possono sorgere - come quelli cui ha fatto cenno il Presidente Durnwalder - sono destinati a risolversi al tavolo dell'intesa prevista dalle norme - e da conseguire sollecitamente - in materia di ridefinizione dei rapporti finanziari. Siamo chiamati a condividere in questa fase, al livello nazionale e al livello regionale, difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica.

In nome dell'autonomia - voglio aggiungere - crediamo profondamente in valori come quelli del bilinguismo e del biculturalismo, che qui si praticano con spirito europeo : e vorrei esprimere a questo proposito un vivo apprezzamento e incoraggiamento per il benemerito, qualificato impegno portato avanti dall'Accademia di Studi italo-tedeschi presieduta dall'Ambasciatore prof. Luigi Vittorio Ferraris.

Signore e Signori, il processo di integrazione europea, la costruzione di un'Europa unita, sta attraversando una fase difficile. Ma l'essenziale, per superare le difficoltà, è che le forze politiche e sociali, le opinioni pubbliche, i cittadini dei nostri paesi, non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civiltà che associandoci prima nella Comunità e poi nella più vasta Unione Europea, abbiamo potuto conseguire. In primo luogo la pace nel cuore dell'Europa, grazie alla riconciliazione franco-tedesca ; e via via il superamento di altri contenziosi del passato tra Stati, tra popolazioni, tra maggioranze e minoranze etnico-linguistiche. E' in questo prezioso bilancio che si iscrive la pacificazione e cooperazione in Alto Adige ; e si iscrive, grazie a risultati conseguiti specialmente negli ultimi due anni, sulle sponde del mare Adriatico, la riconciliazione e nuova cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia.

E allora, diano forza queste conquiste a un nostro comune, convinto e coerente impegno per far avanzare la causa dell'integrazione e dell'unità europea.