PALAZZO DEL QUIRINALE 14/09/2012

Dichiarazioni alla Stampa del Presidente Napolitano in occasione dell'incontro con il Presidente della Repubblica Araba d'Egitto Mohamed Morsi

Desidero pubblicamente rinnovare il mio caloroso benvenuto al Presidente Morsi, primo presidente democraticamente eletto in un grande paese amico come l'Egitto.
L'amicizia tra l'Italia e l'Egitto affonda radici profonde nella storia dei due paesi ed è rappresentata nel modo più vivo dalla presenza italiana, oggi, in Egitto, anche di molte importanti industrie, banche, società che si occupano di energia. Vorrei dire che non solo noi siamo profondamente interessati allo sviluppo delle relazioni economiche tra i nostri due paesi, ma siamo nello stesso tempo interessati ad ogni sforzo comune dell'Italia e dell'Egitto per garantire la stabilità e la pace nella regione, per favorire l'affermazione delle rivoluzioni arabe e, specificamente, del nuovo Egitto, e per contribuire alla soluzione del conflitto che ancora lacera il Medio Oriente.
Ho voluto far presente al Presidente Morsi come una politica di amicizia verso il mondo arabo abbia rappresentato una costante della politica estera italiana da quando è nata la Repubblica, da quando l'Italia è risorta come grande nazione democratica che ripudia la guerra, che vuole la pace, che vuole l'affermazione di diritti di libertà e di giustizia ovunque. Si sono succeduti molti governi nel corso di decenni nel nostro paese, ci sono state molte tensioni e contrapposizioni politiche e ideologiche, ma c'è stata larga convergenza, larga unità su alcune scelte, su alcuni indirizzi della politica estera italiana, in modo particolare l'indirizzo di una politica di amicizia verso il mondo arabo, per lo sviluppo e la crescita dei paesi e dei popoli arabi.
In questo spirito abbiamo salutato con grandissima speranza, con grandissima fiducia, le rivoluzioni delle primavere arabe e non c'è dubbio che tra i paesi che hanno conosciuto queste rivoluzioni si colloca al primo posto, per la sua importanza e per il suo ruolo cruciale nella regione, precisamente l'Egitto.
Ho apprezzato l'esposizione che il Presidente Morsi ha fatto dei principi su cui si intende fondare il nuovo Egitto democratico nella fase in cui l'Assemblea Costituente prepara una Carta Costituzionale che sarà poi sottoposta al voto popolare e darà il via alla costruzione di uno Stato basato sulla divisione dei poteri.
Ho apprezzato molto che il principio numero uno su cui si impegna il nuovo Egitto sia quello della eguaglianza di diritti tra tutti i cittadini. Mi sono permesso di ricordare anche le parole della Costituzione italiana che esprimono esattamente lo stesso spirito : uguaglianza di diritti tra tutti i cittadini senza discriminazione di sesso, cioè uomini e donne; senza discriminazione religiosa; cioè rispetto di tutte le confessioni religiose e della libertà di religione, e, ancora, senza discriminazioni dal punto di vista etnico, cioè nel rispetto di tutte le minoranze. Credo che questi principi siano veramente fondamentali ed è stato per me motivo di grande soddisfazione sentirli enunciati dal Presidente Morsi.
Noi siamo persuasi che sia essenziale unire i nostri sforzi per dare una soluzione al conflitto - per assicurare il compimento del processo di pace - nel Medio Oriente, che si trascina insoluto da troppi decenni, incontra troppi ostacoli, e richiede il massimo senso di responsabilità da tutte le parti.
Siamo convinti che non si possa dare una soluzione al conflitto e non si possa, quindi, anche garantire pienamente la sicurezza dello Stato di Israele, che è un valore, un obiettivo al quale l'Italia tiene, senza il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese secondo la strategia, secondo la visione che l'Italia ha sempre sostenuto: due popoli, due Stati.
Il Presidente Morsi ci ha anche parlato delle iniziative più recenti assunte di fronte al gravissimo conflitto interno scoppiato in Siria e alla feroce repressione messa in atto dal potere e dal governo del Presidente Assad. Ci ha parlato della nascita del "quartetto", che salutiamo, come anche l'Unione europea l'ha salutato, con grande speranza e fiducia.
Siamo convinti che tutto quello che abbiamo detto di voler fare insieme - compreso naturalmente l'impegno a sviluppare i rapporti di cooperazione economica per contribuire a dare risposte alle esigenze di lavoro e di avanzamento sociale del popolo egiziano - potrà anche valere per sbarazzare il campo da pericoli che vediamo manifestarsi in un'area vicina sia all'Italia che all'Egitto in questi giorni, cioè pericoli di risposte terroristiche irrazionali e gravemente pericolose a fenomeni pure deprecabili come quelli di offesa a qualsiasi credo religioso.
Caro Presidente Morsi, oggi qui e ieri a palazzo Chigi nell'incontro con il Presidente del Consiglio Monti , credo che si stiano aprendo nuove strade per il massimo impegno di collaborazione in tutti i campi tra i nostri due paesi.