Abbiamo colto l'occasione del nostro incontro di oggi all'Eliseo per esaminare la drammatica situazione creata dai recenti episodi di violenza in Israele e nella Striscia di Gaza.
Esprimiamo profondo rammarico per le numerose perdite di vite umane ed in particolare di civili su entrambi i fronti e siamo scossi dalla vastità delle distruzioni materiali provocate dalle ostilità.
Formuliamo un appello alla cessazione immediata di tutte le violenze, che causano sofferenze ingiustificabili fra le popolazioni civili. In tale contesto, condanniamo con la massima fermezza tutti gli attacchi terroristici.
Desideriamo riaffermare il diritto di Israele a proteggere la sua popolazione dagli attacchi che colpiscono deliberatamente le popolazioni civili innocenti. Tale diritto deve essere esercitato in maniera proporzionata ed in modo da assicurare la costante protezione dei civili.
Al contempo, siamo convinti che si debba porre in essere quanto necessario per arginare un'escalation della violenza che potrebbe minare ancor più la stabilità dell'intera regione, con conseguenze imprevedibili.
In questo spirito, Francia e Italia sono determinate a svolgere insieme un ruolo attivo, intensificando i loro contatti con tutte le parti impegnate a conseguire un cessate il fuoco duraturo. Esprimono a tale scopo apprezzamento per l'azione dell'Egitto e di altri attori, così come per la missione del Segretario Generale delle Nazioni Unite nella regione. Siamo pronti a sostenere ogni sforzo in tal senso da parte dell'Unione Europea e del suo Alto Rappresentante, Signora Ashton.
Riteniamo che sia necessario giungere rapidamente ad una tregua duratura, allo scopo di creare le condizioni che consentano la ripresa di un dialogo aperto e costruttivo fra Israeliani e Palestinesi. La crisi dimostra ancora una volta l'assoluta necessità di rilanciare il processo di pace ai fini del raggiungimento della soluzione dei due Stati, Israele e il futuro Stato palestinese, che vivano fianco a fianco in pace e in sicurezza, sulla base dei confini del 1967.
I nostri Paesi sono determinati, grazie alle loro eccellenti relazioni con entrambe le parti, a contribuire agli sforzi condotti dall'Europa, dagli Stati Uniti d'America e dalla comunità internazionale per far progredire la causa della pace in una regione a noi vicina e minacciata da pericoli crescenti ed estremamente gravi. La pace non è semplicemente una possibilità: di fronte a sfide cruciali per la nostra stessa sicurezza, essa rappresenta un imperativo al quale i nostri Paesi non possono sottrarsi.
Parigi 21/11/2012