D. Cosa pensa di questo accordo che è stato siglato sulla produttività ma senza la CGIL?
R.
Credo che sia comunque un fatto importante, e mi pare di capire, che la porta è sempre aperta: ci possono essere, e io mi auguro che accada, degli avvicinamenti, perché è importante che non manchi il contributo della Cgil.
Quindi vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi. Anche il governo ha tenuto a chiarire che non si è calata nessuna saracinesca.
D. Lei torna in Italia e c'è questa paradossale situazione che vive il Premier per la quale una parte dell'arco politico lo preme, lo pressa perchè si candidi, e l'altra parte dell'arco politico pretenderebbe che non si candidasse. Che cosa deve fare il senatore a vita Monti?
R.
Innanzitutto, il senatore a vita Monti - come si sa - non si può candidare al Parlamento perché è già parlamentare : questo non è un particolare da poco, qualche volta lo si dimentica. Quindi, non può essere candidato di nessun partito, e non può essere comunque, in quanto persona, candidato al Parlamento: è un senatore a vita che ha il suo studio a Palazzo Giustiniani, dove potrà ricevere chiunque, dopo le elezioni, volesse chiedergli un parere, un contributo, un impegno. Le questioni si pongono in questi termini, poi è verissimo che ci sono alcune forze politiche o alcuni gruppi, movimenti - non so neppure bene come chiamarli perché la situazione è fluida - che pensano che il Presidente Monti potrebbe continuare a fare o meglio potrebbe fare, in un nuovo contesto politico e non di governo tecnico, il Presidente del Consiglio. Ma questo è naturalmente un diritto, una facoltà che ha qualsiasi partito. Dopo le elezioni il Presidente della Repubblica, il mio successore, farà delle consultazioni per poi dare l'incarico per la formazione del governo: quella è la sede in cui ogni partito può esprimere una sua preferenza o una sua proposta per quel che riguarda il conferimento dell'incarico .
D. Va preservata la terzietà?
R.
In campagna elettorale sicuramente, e dopo bisognerà vedere che specie di governo si farà, quali saranno le condizioni risultanti dal voto, altrimenti per il momento facciamo tutte ipotesi campate in aria.
D. Come potrebbe essere giudicata una "lista per Monti"?
R.
Non mi pare che compaia la "lista per Monti": non la vedo, non so che senso avrebbe perché la "lista per Monti" sarebbe pur sempre una lista che presenta suoi candidati al Parlamento. Innanzitutto bisogna vedere quanti di quei candidati diventano deputati, e quindi quale sarà il peso di questo ipotetico gruppo o lista che lei dice. Poi esso concorrerà, come tutti gli altri partiti, alle consultazioni dalle quali uscirà l'incarico per la formazione del governo. Avrà già in testa un nome da proporre? Benissimo, gli altri vedremo che nomi proporranno sulla base dei risultati elettorali e il Presidente della Repubblica infine deciderà.
Parigi 22/11/2012