"Con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea i popoli croato e italiano condividono un futuro comune nell'Europa unita. Radici profonde uniscono i nostri popoli e ci assegnano anche il dovere di ricordare le tragedie e le divisioni causate dalle ideologie totalitarie e dal più cieco nazionalismo nel secolo scorso. Oggi vogliamo volgere il nostro sguardo all'avvenire, con sentimenti di gioia per il momento storico che stiamo per celebrare e di speranza per le prospettive che esso apre alle nuove generazioni. E' questo lo spirito che ci indusse a sottoscrivere la dichiarazione congiunta dei Capi di Stato d'Italia e Croazia a Pola il 3 settembre del 2011, preceduta dalla partecipazione dei Capi di Stato di Italia, di Croazia e di Slovenia all'indimenticabile concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti in Piazza dell'Unità d'Italia a Trieste il 13 luglio 2010. Furono, quelle occasioni, prove emblematiche del comune impegno per la sincera amicizia tra i nostri Paesi.
Mentre la Croazia diventa il suo ventottesimo Stato membro, l'Unione Europea compie scelte decisive su altri due aspetti di un'Europa aperta al futuro: l'avvio dei negoziati di adesione per la Serbia, il mandato negoziale per l'accordo di stabilizzazione e associazione del Kosovo. Siamo davanti a tre tappe dello stesso ampio processo d'integrazione euro-atlantica e per costruirne le premesse l'Italia ha avuto un ruolo costantemente trainante. L'Adriatico sta così tornando a essere una parte del mondo proiettata verso una maggiore integrazione a beneficio di tutte le nazioni che vi si affacciano o vi gravitano intorno. Al centro delle potenzialità che vi si dischiudono, anziché alla frontiera di un continente scisso in due blocchi, Trieste ritrova la tradizionale fisionomia di crocevia e crogiolo di grandi culture e di innumerevoli comunità. La via della crescita economica dell'intero Nord- Est italiano passa attraverso il rafforzamento dell'integrazione europea dell'Adriatico che oggi compie un altro passo in avanti.
Nello sviluppare capacità di stabilizzazione per una regione così importante come i Balcani occidentali e nel mantenere un dialogo costruttivo con i Paesi confinanti e vicini, la Croazia ha saputo conquistare la fiducia europea. L'appartenenza all'Unione ne rafforzerà questo ruolo. E l'Italia continuerà a sostenerlo, come ha incoraggiato e appoggiato ogni passo dell'impegnativo cammino verso il traguardo dell'adesione. Occorre adesso lavorare insieme per portare a termine il processo di avvicinamento e adesione all'Europa unita dei Paesi dell'area balcanica, per contribuire al rilancio dello sviluppo economico dell'Unione e per perseguire con comune determinazione la costruzione di una Europa politica nell'interesse dei suoi cittadini".