Roma 18/11/2008

Intervento del Presidente della Repubblica alla seduta straordinaria plenaria del CSM per il conferimento dell'ufficio di Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
ALLA SEDUTA STRAORDINARIA PLENARIA
DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
PER IL CONFERIMENTO DELL'UFFICIO DI PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA
PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE

Palazzo dei Marescialli, 18 novembre 2008

Ho voluto partecipare a questa seduta per l'altissimo profilo dell'incarico da conferire e anche nella previsione che oggi la discussione avrebbe presentato motivi di particolare interesse per la mia esperienza di apprendimento - ho ancora qualche anno davanti- della dialettica che attraversa il CSM.
Traggo dalla discussione di oggi motivi di riflessione significativi. Ho assistito ad un confronto vivace, assolutamente libero, essendo anche ciascuno libero di fare interventi non concilianti. E ho assistito ad un confronto argomentato; e sono soltanto gli argomenti che sono stati portati a sostegno di due candidature ugualmente degnissime che io prendo in considerazione. Non posso in alcun modo invece considerare di avere assistito ad operazioni mirate a colpire alcuna componente del CSM.
Esprimo le mie più vive felicitazioni al dott. Vitaliano Esposito per la nomina al vertice degli uffici requirenti della Magistratura e voglio anche indirizzare espressioni di cordiale apprezzamento al dott. Salvatore Senese che è stato proposto, e quindi anche esposto, ad un confronto che non deve considerarsi in nessun modo e in nessun momento lesivo della sua personalità e dei grandi meriti che egli ha acquisito al servizio della magistratura.
Formulo al dott. Esposito fervidi auguri di buon lavoro per le altissime e delicate funzioni che è stato chiamato a svolgere e sono certo che nel suo ufficio e in seno al Consiglio Superiore saprà apportare i contributi di professionalità, capacità organizzativa e impegno che hanno fin qui caratterizzato la sua carriera.
A nome di tutto il Consiglio e mio personale desidero poi esprimere al dott. Delli Priscoli, che il prossimo 20 novembre lascerà l'incarico e il lungo servizio in magistratura, sincera gratitudine per la serietà, l'intelligenza e la versatilità con cui ha saputo dirigere un Ufficio, quale la Procura Generale presso la Corte di Cassazione, le cui molteplici e peculiari attribuzioni esigono attitudini non comuni, grande equilibrio e costante dedizione.
Come sappiamo, come sapete voi meglio di me, al Procuratore Generale della Corte di Cassazione è affidato un ruolo essenziale a tutela del valore costituzionale del corretto esercizio della giurisdizione.
La titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati rappresenta uno dei momenti più significativi inerenti alla funzione. E molto ha fatto il dott. Delli Priscoli in questi anni per razionalizzare e rafforzare la struttura dell'ufficio in relazione agli accresciuti compiti che su esso ricadono in questa materia. Sono certo che il suo successore continuerà in tale opera affinando il sistema organizzativo elaborato e uniformando gli orientamenti sulle varie condotte censurabili nella consapevolezza che un controllo esercitato con tempestività e rigore, senza esitazioni o indulgenze, rende importante servizio alla magistratura perché ne accresce il prestigio e l'autorità dando maggior forza alla sua autonomia e indipendenza.
Sono ugualmente certo che il nuovo Procuratore Generale garantirà continuità e nuovo impulso, entrambi indispensabili, nell'esercizio di tutte le altre funzioni inerenti all'incarico.
Non occorre poi sottolineare l'importanza di una piena condivisione di intenti tra il Procuratore Generale e il Primo Presidente quale premessa indispensabile per quelle riforme della Suprema Corte che sono da tempo auspicate e che potranno esaltare le funzioni a essa attribuite dalla legge.
La loro collaborazione ha grande importanza anche in questo Consiglio del quale entrambi sono componenti di diritto e membri del Comitato di Presidenza.
Abbiamo ieri ascoltato la relazione del Prof. Giovanni Conso che è stata una relazione di grande respiro, volta innanzitutto a ricostruire correttamente la preistoria, la nascita e la storia del CSM nel suo evolversi e nel suo continuo modificarsi alla luce delle 'novellazioni' della legge istitutiva.
Ho già espresso e voglio ripetere il mio apprezzamento per quella relazione e anche la mia convinzione che ad essa ci si possa validamente ispirare nel dibattito che si è aperto e che sicuramente si svilupperà anche in sede politica sul ruolo e sull'avvenire del CSM.
Con questi sentimenti rivolgo un particolare ringraziamento al Vicepresidente Mancino e a voi tutti un augurio di buon lavoro e un saluto cordiale.