Il vostro lavoro dovunque si svolga - si svolga nell'attività delle commissioni, si svolga in tante altre istanze del Parlamento Europeo - è parte essenziale del contributo che diamo e anche dell'immagine che l'Italia in questo modo assume agli occhi dei nostri partner europei.
C'è molta aspettativa per un maggiore contributo dell'Italia. Questo è stato l'appello che ci hanno rivolto ieri, in particolare, il Presidente Barroso e di nuovo stamattina il Presidente Buzek. Benché ci troviamo in una situazione ancora di transizione, perché abbiamo chiuso il cantiere istituzionale nel senso che finalmente abbiamo portato a casa questo trattato che ha raccolto molte delle innovazioni fondamentali del trattato costituzionale, in questa fase però sono molto evidenti i limiti di deriva intergovernativa, e quando c'è deriva intergovernativa non c'è nessun guadagno per l'Italia. L'Italia non può che pagare il prezzo di una simile deriva. Quando l'approccio, la logica e la vita delle istituzioni europee diventano quella della ricerca di intese tra Stati nazionali, che significa tra i maggiori Stati Nazionali, e qualche volta appare un direttorio e magari un mini-direttorio, l'Italia non ci guadagna nulla, né sul piano dei propri interessi, né sul piano del proprio ruolo in Europa.
Si attende un nostro contributo come autentici interpreti della grande linea dell'integrazione europea. Si attende il nostro contributo per rafforzare il metodo comunitario rispetto a quello intergovernativo, si attende il nostro contributo per andare avanti affinché l'Europa riesca a parlare con una voce sola in un mondo che altrimenti finirà per ignorare tutti, grandi e piccoli Stati membri dell'Unione.
Sono persuaso che voi lavorate ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità e naturalmente nel riscontro degli ordinamenti interni del Parlamento europeo. Sono convinto che anche voi tutti lavorate guidati da questo grande orientamento che spero sempre di più caratterizzi l'Italia in tutte le sue modalità di presenza nella vita delle istituzioni europee. In questo senso mi complimento per quello che fate, vi saluto molto cordialmente e vi posso assicurare che riteniamo che non siete tanti atomi isolati: siete parte della nostra compagine nazionale.