150 Newyorchesi celebrano il 150mo Anniversario dell'Unita' d'Italia
Voglio innanzitutto ringraziarvi di avere organizzato questo bellissimo evento per celebrare insieme il 150mo Anniversario dell'Unita' d'Italia.
Come Presidente della Repubblica, non nascondo la mia commozione nel condividere con voi questo momento cosi' ricco di storia.
Nella sua straordinaria proclamazione in occasione del 150mo Anniversario dell'Unita' d'Italia, il Presidente Obama ha reso omaggio "al coraggio, al sacrificio e alla visione dei patrioti che diedero vita" allo Stato Italiano. "Nel momento in cui gli Stati Uniti combattevano per preservare la nostra Unione, egli prosegue, la campagna di Giuseppe Garibaldi per unire l'Italia ispiro' in tutto il mondo le lotte di molti, fra cui il 39mo reggimento di Fanteria di New York, soprannominato la Guardia di Garibaldi".
Sono profondamente grato al Presidente Obama per una Proclamazione di tale spessore e al Congresso per l'analogo Atto Parlamentare.
Orgoglio e fiducia: sono le due parole sulle quali ho messo l'accento nel mio discorso di fronte al Parlamento Italiano il 17 marzo. L'Unita' d'Italia ha rappresentato un'eccezionale conquista storica, realizzata nonostanti ardui ostacoli e deprimenti previsioni; il secolare cammino dell'idea d'Italia, sostenuta da alti messaggi di lingua, letteratura e cultura, era finalmente al traguardo.
Fra due giorni rendero' omaggio a Ellis Island e ai 4 milioni di immigranti italiani che vi approdarono. L'Italia non dimentichera' mai i suoi figli che furono costretti a lasciare la loro terra alla ricerca di un futuro migliore.
I dati storici sono inequivocabili: prima dell'Unita', le condizioni di vita nell'Italia del 1861 erano per lo piu' caratterizzate da diffusa poverta' e disagi, con alte percentuali di malattie, analfabetismo e miseria. Lo Stato di nuova creazione getto' le premesse per la modernizzazione del paese e per la graduale crescita della societa' ma non fu in grado, per lungo tempo, di assicurare un futuro dignitoso a tutti gli Italiani. L'emigrazione divenne una triste necessita'.
Canti ,poemi, racconti e films hanno affrescato magistralmente l'angoscia della partenza, le asprezze dell'arrivo e le oportunita' offerte dala nuova vita. Le conoscete fin troppo bene: conoscete il dolore, il sudore, il successo.
L'Italia e' grata agli Stati Uniti per le opportunità che ha saputo offrire ai nostri cittadini. L'America, ben lontana dalle rigidità di struttura della società europea di quegli anni, e' stata capace di premiare il duro lavoro e l'impegno, di promuovere gli avanzamenti sociali, di celebrare il self made man. Più in generale, l'America e' riuscita a creare un intenso legame di appartenenza e condivisione nell'individuo e a riconoscere al contempo il suo diritto alla ricerca della felicità.
Ho oggi al piacere di essere davanti a voi, e dalle posizioni che oggi occupate e dal contributo che fornite alla società americana, posso immediatamente cogliere gli immensi risultati raggiunti dalla comunità di origine italiana. Sento con profonda emozione l'affetto sincero che provate nei confronti del nostro Paese. Occupate un ruolo di grande rilievo e di grande successo nel promuovere i valori e le qualità che vengono associate con l'Italia.
Nessuno meglio di Geraldine Ferraro ha incarnato il contributo italiano al sogno americano. Oggi piangiamo la sua scomparsa. Ella ha lasciato un'eredita' nella vita politica e nella società americana che durerà per sempre. Tutti gli Italo-americani possono essere orgogliosi di lei.
Tenendo nella dovuta considerazione la nostra relazione speciale, ho conferito il mio alto patronato al programma di eventi Italy@150. Sono grato all'Ambasciatore Terzi e alla nostra Ambasciata per l'organizzazione di importanti celebrazioni e sono particolarmente colpito dai molti eventi organizzati dovunque negli Stati Uniti, spontaneamente e grazie all'eccezionale dinamismo della comunita' italiana.
Vorrei anche ringraziare la Conferenza dei Presidenti delle piu' importanti organizzazioni italo - americane per il prezioso sostegno nel raggiungere un risultato di grande importanza, l'inserimento della lingua italiana nell'Advanced Placement program e per questa via nell'istruzione secondaria qui negli Stati Uniti.
La promozione dell'italiano rappresenta certamente una priorita' perché la lingua e' il primo strumento per diffondere una conoscenza aggiornata dell'Italia, lontana da clichés e da luoghi comuni. Inoltre, la lingua italiana e' una delle più antiche e nobili forze culturali che hanno unito il nostro Paese e assicurato la coesione dei nostri cittadini all'estero.
Sarebbe impossibile rendere omaggio a tutti gli italiani eminenti che hanno vissuto negli Stati Uniti e specificatamente a New York. In questa occasione speciale vorrei riferirmi a due personalità eccezionali: Antonio Meucci, che fu allo stesso tempo molte cose, emigrante, newyorkese, patriota del Risorgimento, inventore del telefono, e Giuseppe Garibaldi, che visse anche in New York ospite di Meucci e intrattenne un epistolario con Abraham Lincoln, in uno spirito di reciproca ammirazione.
Il mondo di oggi, come dirò domani nel mio discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e' contrassegnato da opportunità, sfide, contraddizioni. I prossimi anni non saranno facili per nessuno, ed in particolare per l'Italia. Ma, oggi, ho il grande piacere di dirvi che nei giorni scorsi le celebrazioni del nostro 150emo Anniversario hanno visto emergere un rinnovato spirito nazionale, attraverso una intensa ed entusiastica partecipazione di popolo alle iniziative che hanno avuto luogo in tutte le regioni d'Italia. Questo il nuovo spirito di orgoglio e fiducia che ho evocato; questa la rinnovata volontà di rafforzare la nostra unità e coesione nazionale: sono le condizioni per superare le difficoltà che sono davanti a noi. Si', we shall overcome.