Signor Ministro,
Signor Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura,
Signor Procuratore Generale della Corte di Cassazione,
Signori Consiglieri del CSM,
Signori Componenti del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura,
il mio è soltanto un brevissimo saluto.
E saluto innanzitutto la Professoressa Avvocato Paola Severino, chiamata da pochi giorni a ricoprire l'incarico di Ministro della Giustizia in un momento particolarmente difficile e complesso per la vita del Paese e per il contesto europeo entro il quale il nostro Paese si muove.
Sono certo che le sue qualità umane e professionali le consentiranno di affrontare i complessi e urgenti problemi del sistema giustizia con impegno e indipendenza di giudizio, nell'interesse del corretto ed efficace operare di un servizio fondamentale cui è affidata la traduzione in realtà dei principi costituzionali di democrazia e legalità. Nel perseguire l'obbiettivo, il Ministro non mancherà di promuovere quel confronto costruttivo tra tutti gli operatori del settore e tra i soggetti istituzionali competenti - cui già oggi ha fatto giusto richiamo - che auspico da sempre e senza il quale non possono recuperarsi né l'efficienza né, insieme, quel limpido e razionale funzionamento del sistema : al quale occorre mirare con rigore, serenità e senso del dovere.
Ai membri del Comitato Direttivo della Scuola superiore della magistratura - ai quali è dedicato questo incontro - vanno poi il mio saluto cordiale e il mio augurio più sentito.
L'insediamento del Comitato - per il quale si è apprezzabilmente adoperato anche il Ministro Palma in collaborazione con il Consiglio - rappresenta un primo e importante passo per l'attuazione della nuova struttura di formazione e aggiornamento dei magistrati.
Come ha detto il Vice Presidente Vietti è ancora una scommessa da vincere. Credo che possiamo convenire sulla necessità che la scommessa venga vinta e venga vinta in tempi ragionevoli.
Nell'esercizio dei suoi compiti, il Comitato potrà proficuamente avvalersi della interlocuzione costruttiva con il Ministro della Giustizia e con il Consiglio Superiore anche per un approfondimento e una ragionata riflessione sulle non poche perplessità e problematiche avanzate o sottolineate negli interventi del Vice Presidente Vietti e del Ministro ; la quale - mi piace sottolinearlo - ha voluto ricordare come la più attenta considerazione delle ragioni del Consiglio Superiore costituisca condizione imprescindibile per l'adozione delle scelte finali che saranno, dovranno essere adottate.
Il compito più arduo che attende il Consiglio Superiore, il Ministro e il Comitato è comunque quello - ed è stato detto con chiarezza - di dare effettivamente vita a un modello di formazione che non serva solo ad arricchire le conoscenze, ma anche a stimolare la consapevolezza dello strettissimo nesso che corre tra la tutela dell'indipendenza della magistratura e la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Sulla formazione e l'aggiornamento professionale, la riforma dell'ordinamento giudiziario ha scommesso molto, sia valorizzandoli con l'istituzione della Scuola superiore sia assicurandone la continuità durante l'intera carriera di ogni magistrato.
La formazione deve superare l'orizzonte dell'aggiornamento sugli orientamenti normativi e giurisprudenziali e deve invece principalmente servire a far maturare nei magistrati una progressiva consapevolezza del ruolo e della fisonomia costituzionale della funzione esercitata. Desidero sottolineare la cruciale importanza, a questo riguardo, della trasmissione di un valido codice deontologico, volto ad affermare il necessario rigore nel costume e nei comportamenti del magistrato.
Così da favorire un esercizio responsabile dei poteri di giudice o di pubblico ministero, e che, tra l'altro, consenta alla magistratura italiana di contribuire alla costituzione dello spazio giuridico europeo e internazionale.
Muovendosi lungo linee tracciate nella esperienza gestita dal Consiglio Superiore della Magistratura, il nuovo modello di formazione dovrà anche armonizzare le esperienze dei magistrati professionali con quelle di tutti gli altri operatori del "sistema giustizia" : in primo luogo con quella dell'Avvocatura - per il ruolo fondamentale da essa svolto nella tutela dei diritti dei cittadini - e con quella della magistratura onoraria - che fornisce un contributo essenziale all'attività giudiziaria.
E' con questi auspici, che rivolgo a tutti voi, oggi, un caloroso augurio di buon lavoro riservandomi di tornare su questi e altri problemi nell'incontro che, a breve scadenza, è mia intenzione avere con il Consiglio Superiore della Magistratura.