Signor Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura,
Signor Primo Presidente della Corte di Cassazione,
Signor Procuratore Generale della Corte di Cassazione,
Signori Componenti del Consiglio Superiore della Magistratura,
rivolgo al dottor Gianfranco Ciani le più vive felicitazioni per la nomina al vertice degli uffici requirenti della magistratura. A tutti sono note la sua preparazione, le sue qualità personali, la sua capacità anche organizzativa, la sua sensibilità istituzionale. Di esse ha dato prova costante nello svolgimento delle funzioni fin qui ricoperte, come è stato ricordato in tutti gli interventi e, in primo luogo, in quello del relatore dottor Virga, che ha messo l'accento sull'essenziale parametro del prestigio di cui il dott. Ciani risulta così altamente dotato.
L'unanime consenso oggi realizzatosi rappresenta di per se stesso un "valore"; vorrei aggiungere un valore importante anche in senso generale nel momento sempre difficile che il nostro Paese sta vivendo. La convergenza di valutazioni obbiettive rafforza l'autorevolezza del Consiglio Superiore e, assieme, quella della funzione che il dottor Ciani è stato chiamato a svolgere; funzione alla quale l'ordinamento attribuisce un peculiare rilievo specie con riferimento all'esercizio del potere disciplinare e all'esercizio dei poteri conferiti dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 106 del 2006, rivelatisi particolarmente pregnanti nella interpretazione e prassi applicativa correttamente affermatasi.
Come ho ricordato anche nel mio intervento all'Adunanza Plenaria del 15 febbraio scorso, si tratta, quanto a questi ultimi, di poteri che impongono l'attivazione di concrete e tempestive iniziative di sorveglianza e che consentono di evitare l'insorgere di contrasti, di assicurarne il sollecito superamento e, infine, di garantire quel coordinamento effettivo delle indagini la cui assenza può compromettere anche i successivi percorsi processuali. Già avevo d'altronde, nel più lontano mio indirizzo del 9 giugno 2009, messo in guardia contro la tendenza a una vera e propria atomizzazione nel funzionamento dell'Amministrazione della Giustizia.
Sono persuaso che il dottor Ciani saprà dare ulteriore sviluppo alle potenzialità del nuovo istituto ordinamentale, nel solco degli approfondimenti già compiuti dal procuratore Esposito, di cui è stato - in questi anni - il primo e indispensabile collaboratore.
Al dottor Ciani, va perciò il più fervido augurio perché possa svolgere con la serenità e la misura che da tutti gli sono riconosciute, i complessi compiti che lo attendono, nella certezza che, anche al Consiglio Superiore della Magistratura - di cui è componente di diritto -, egli saprà offrire impulsi costruttivi e costanti.
A nome di tutto il Consiglio e mio personale, sento anch'io di dover rivolgere al dott. Vitaliano Esposito - che il prossimo 13 aprile lascerà l'incarico - sentimenti di sincera gratitudine per la serietà e l'intelligenza con cui ha diretto la Procura Generale della Cassazione.
Con equilibrio e autorevolezza, ha accresciuto l'efficienza dell'ufficio concretizzando in particolare - in linea con i pronunciamenti del Consiglio Superiore della Magistratura - anche quello scambio di informazioni sulle "buone pratiche" che agevola l'esercizio dei poteri di controllo e organizzazione che spettano ai dirigenti delle Procure della Repubblica e delle Procure Generali presso le Corti di Appello.
Ha poi impresso incisività e celerità all'intervento disciplinare offrendo anche - come è stato oggi ribadito dal Vice Presidente Vietti - un prezioso contributo di personale assiduità e professionalità al Consiglio Superiore e al suo Comitato di Presidenza.
Grazie alla pluralità e al rilievo delle esperienze in campo internazionale e presso la Corte europea dei diritti dell'uomo in particolare, il Procuratore Generale Esposito ha infine saputo calare la dimensione sovranazionale nell'esercizio della nostra giurisdizione. In questo ambito, non ha soltanto sollecitato - anche quale Presidente della Conferenza dei Procuratori Generali d'Europa - il confronto tra le diverse culture giudiziarie; ha soprattutto svolto una convinta opera di sensibilizzazione per la tutela dei diritti umani. Con brillanti risultati , ha promosso iniziative volte a far emergere e proteggere i "diritti sottili", i diritti dei soggetti vulnerabili che sono spesso costretti a vivere ai margini dalla società.
Ho ritenuto di dover sottolineare questo suo nobile e severo impegno anche in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria del 27 gennaio scorso ribadendo allora quel che egli aveva detto alla inaugurazione dell'Anno Giudiziario, sulla necessità di riaffermare una "cultura del diritto" in grado di imporsi ai governi delle Nazioni e di articolare la "creazione di una giurisprudenza comune dei diritti umani".
Sono certo che, una volta terminata la sua ricca esperienza di magistrato, egli saprà comunque recare ancora il suo contributo di saggezza , cultura e non comune sensibilità. Dott. Esposito, permetta a me più avanti negli anni e ugualmente non lontano dalla conclusione del mandato, di osservare che la legge del tempo è inesorabile - come il Presidente Marini l'ha voluta definire - ma è anche generosa nel consentirci stagioni di vita meno gravate da impegni e tensioni. E, in questo senso, le rivolgo il più cordiale augurio personale.
Vi rinnovo il mio ringraziamento e rinnovo al dottor Ciani il mio augurio di buon lavoro, rivolgo a tutti voi il saluto più cordiale.
Vi assicuro nuovamente che non mancherò di partecipare ancora, prima della conclusione del mio mandato, e spero non una volta soltanto, all' attività consiliare.
Torno a raccomandare che - come ha fatto oggi per il conferimento dell'incarico di Procuratore Generale della Cassazione e, due mesi fa, per quello di Procuratore della Repubblica in Roma - il Consiglio provveda rapidamente ad adottare le sue decisioni sul conferimento ovvero sulla "conferma" dei numerosi importanti incarichi direttivi e semidirettivi tuttora al suo esame.