E' con grande piacere che ho potuto conversare poco fa con il Primo Ministro Rutte dopo aver incontrato i rappresentanti del Senato e della Camera in Parlamento. E abbiamo avuto la possibilità di un ampio colloquio con Sua Maestà la Regina Beatrice. Tutto ciò conferma l'eccellente qualità dei rapporti tra i nostri due paesi, di amicizia storica e piena comunanza in un impegno che risale agli anni '50 dello scorso secolo quando Italia e Paesi Bassi furono tra i paesi fondatori del processo di integrazione e unità europea, prima nella forma della Comunità e poi in quella dell'Unione.
Siamo particolarmente uniti come paesi membri dell'Eurozona, corresponsabili di una politica monetaria comune che oggi richiede ulteriori svolgimenti nel senso di una comune disciplina fiscale e anche di una larga condivisione delle politiche macroeconomiche.
Ho molto apprezzato che il Primo ministro olandese mostri - come avete ascoltato - una precisa consapevolezza del significato e dell'importanza degli sforzi compiuti dal governo italiano presieduto dal professor Mario Monti per il risanamento della finanza pubblica e per il superamento della crisi che ha colpito, in modo particolare, l'Eurozona.
Stiamo facendo la nostra parte, siamo intenzionati a farla. Sono state adottate - come il Primo Ministro ha appena ricordato - scelte difficili, severe che hanno comportato e comportano sacrifici per gli italiani, ma era giunta la necessità di un cambiamento rispetto a fasi precedenti nelle quali si è accumulato un rilevante debito pubblico che rappresenta qualcosa che vogliamo evitare come peso gravoso anche per le future generazioni. Nello stesso tempo perseguiamo prospettive di nuovo sviluppo dell'economia e dell'occupazione, attraverso riforme non solo a livello nazionale ma a livello europeo, come dimostra anche la recente sessione del Consiglio europeo che ha visto importanti passi in avanti, in modo particolare in direzione della unione bancaria, rinviando poi, alla fine di dicembre, ulteriori e più mature conclusioni in vari campi.
Siamo molto lieti di trovarci su una stessa linea d'impegno con il governo dei Paesi Bassi presieduto dal Primo ministro Rutte. Siamo convinti che non ci possa essere una contrapposizione tra Sud e Nord Europa : i nostri principi ispiratori sono gli stessi, comuni sono le nostre regole, e non c'è dubbio che solo lavorando insieme, lavorando in spirito di stretta unità e cooperazione, possiamo realizzare obiettivi che sono nell'interesse dei nostri due paesi e di tutta l'Europa.
D. giornalista italiano del Corriere della Sera
Anche ieri lei ha sottolineato il ruolo internazionale dell'Italia e il contributo che sta dando alla soluzione in corso delle crisi europee. Ma proprio in queste ore, dal Brasile all'India ad altri paesi, l'immagine internazionale dell'Italia sembra in qualche modo minacciata dai primi risultati dell'indagine su una nostra grande azienda: Finmeccanica. Vuole condividere con noi una sua riflessione?
R. Presidente
Come lei sa bene, si tratta di procedimenti giudiziari in corso, e io non posso ovviamente esprimermi sulla possibile conclusione di questi procedimenti. Ci sono delle ipotesi di reato, delle contestazioni di reato per vicende che riguardano relazioni e accordi commerciali tra l'Italia e il Brasile, l'Italia e l'India, e se ci sono state delle violazioni della legge saranno punite. Può darsi anche che queste violazioni della legge ci siano state in Italia e anche in quei paesi, quindi mi pare che abbiamo un interesse comune con questi nostri paesi amici a ristabilire la verità e a sanzionare delle deviazioni se queste deviazioni risulteranno confermate dallo sviluppo dei procedimenti giudiziari in corso.
D. giornalista olandese della televisione NOS
Signor Presidente, lei ha parlato delle misure rigide intraprese in Italia. In Olanda però ci sono persone molto scettiche per quanto riguarda l'euro crisi: potrebbe dare qualche garanzia ai cittadini olandesi che tutte queste misure di rigidità valgano la pena, comunque, alla fine?
R. Presidente
Io credo che lo scetticismo non porti da nessuna parte. Bisogna avere delle opinioni e poterle esprimere liberamente, ma anche col massimo sforzo costruttivo. Piuttosto che dare rassicurazioni, io dico che le misure prese sono state serie, per quello che riguarda l'Italia. E non soltanto per quello che riguarda l'Italia, perché lo vediamo anche da ciò che accade in paesi come la Grecia e come la Spagna, dove sono state adottate scelte che provocano acute reazioni sociali ma che comunque sono in via di realizzazione. Questa è la maggiore garanzia per tutti. Io penso che debba esserci un'apertura di credito verso i paesi in maggiori difficoltà nell'area dell'euro, peraltro senza fare di tutte le erbe un fascio, senza mettere tutti questi paesi sullo stesso piano, valutando paese per paese la strada che ha preso, le misure che sta adottando, in piena sintonia con gli orientamenti del Consiglio europeo nel suo complesso.
D. giornalista italiana de La Stampa
In Italia e in Olanda c'è un bisogno di stabilità politica. Le incertezze per quello che riguarda la politica e il prodotto della politica con le elezioni che è la stabilità, vengono dalle incertezze dei cittadini e sotto la pressione della grave crisi dell'Eurozona, anche se il Presidente Napolitano ha detto ieri, nella sua intervista al quotidiano olandese, che bisogna ovviamente avere fiducia nei cittadini. C'è anche un problema per la stabilità che riguarda le leggi elettorali?
R. Presidente
Le leggi elettorali sono parte del processo democratico. In Italia esiste - in particolare in Italia, non credo in altri paesi - in questo momento una questione di revisione della legge elettorale, ma anche la migliore legge elettorale non può garantire automaticamente una soluzione di governo stabile che è sempre il risultato di scelte politiche, di accordi politici. Mi auguro che non manchi questo senso di responsabilità nell'Italia post elettorale, e confermo la mia fiducia nei cittadini. L'esigenza è di avere un governo che operi efficacemente, un governo stabile, un governo non diviso e non fragile, e di questa consapevolezza spero che i cittadini diano prova votando liberamente nelle elezioni del prossimo mese di aprile in Italia. Il resto dipenderà da ciò che faranno i partiti, le forze politiche, tenendo conto - questo in Italia è inevitabile, è salutare - della importantissima esperienza portata avanti nel giro di un anno dal governo del presidente Monti.
D. giornalista olandese dell'agenzia ANP
Molte persone in Olanda si preoccupano degli aiuti che vanno verso i Paesi del Sud hanno paura che anche l'Italia chiederà degli aiuti di emergenza, soprattutto per le banche: qual è la sua opinione?
R. Presidente
Mi pare sia una preoccupazione onestamente infondata soprattutto per quello che riguarda le banche. Le banche italiane sono solide, sono sane, hanno dimostrato di poter reggere alla crisi meglio dei sistemi bancari di diversi altri paesi europei, e non solo del Sud. Questo si deve anche al fatto che negli anni la Banca d'Italia ha esercitato una severa vigilanza sul sistema bancario nazionale. Non ci sono state bolle speculative, bolle finanziarie di cui l'Italia debba pagare le conseguenze.
In generale, capisco benissimo che c'è il problema di quello che può costare la solidarietà : riguarda anche l'Italia che ha una quota importante nel pagamento degli interventi per aiutare paesi maggiori difficoltà. Fino ad ora l'Italia non ha ricevuto un solo euro di aiuto : non ne ha avuto bisogno ; non è prevedibile e non è all'ordine del giorno alcuna richiesta. Noi cerchiamo soltanto di fare in modo - credo che sia interesse comune dell'Europa - che il mercato dei titoli del debito pubblico, del debito sovrano, sia un mercato stabilizzato, e sia un mercato che rifletta effettivamente le realtà economiche e finanziarie dei singoli paesi.
L'Aja 24/10/2012