Abbiamo tutti ammirato Cracovia e l'impegno con cui è stato organizzato e guidato dal Presidente Komorowski questo nostro incontro.
Siamo partiti da problemi di superamento della crisi economica e finanziaria che ha colpito l'Europa in modo particolare e credo che possiamo dire di essere stati concordi nel ritenere che siano visibili i segni di una ripresa delle nostre economie a partire dal 2013-'14 e che nello stesso tempo abbiamo mostrato di essere consapevoli delle incertezze che ancora circondano questa ripresa : non possiamo cedere a facili ottimismi. Dobbiamo andare avanti lungo le piste che abbiamo aperto attraverso un particolare sforzo del Consiglio europeo, della Commissione europea, del Parlamento europeo, negli ultimi anni.
Abbiamo il compito di riguadagnare consenso fra i cittadini sul progetto europeo in occasione delle ormai vicine elezioni del Parlamento di Strasburgo. Possiamo riuscirci innanzitutto mostrando, noi che abbiamo responsabilità nelle istituzioni dei nostri rispettivi paesi e nelle istituzioni europee, fiducia e volontà politica. Fiducia nella capacità dell'Unione europea di dare risposte come ha cominciato a fare dopo essere stata colta di sorpresa dallo scoppio della crisi mondiale nel 2008. Volontà di garantire la continuità e l'ulteriore approfondimento della integrazione europea. Se noi daremo questi segni di sicurezza nel guardare al futuro e allo sviluppo della nostra integrazione come strada senza alternativa per tutti i nostri paesi. Chiara dev'essere la convinzione che nessuno dei nostri paesi può far fronte da solo alle sfide di questo tempo che stiamo vivendo, ma che soltanto insieme potremo riuscire a rinnovare e a riaffermare il ruolo dell'Europa in un mondo profondamente cambiato. Così noi potremo effettivamente anche far comprendere le difficoltà che stiamo fronteggiando e avere maggiore sostegno da parte dei cittadini innanzitutto nelle elezioni del Parlamento europeo.
Aggiungo soltanto una parola sul tema che ha già toccato il Presidente Cavaco Silva. Anche noi che apparteniamo a paesi dell'Europa mediterranea apprezziamo pienamente l'importanza strategica del partenariato orientale dell'Unione europea a cominciare dagli obiettivi che ci proponiamo a Vilnius, tra i quali l'accordo di associazione con l'Ucraina. Nello stesso tempo sappiamo che le dimensioni della strategia complessiva dell'Unione europea sono molteplici : c'è la dimensione orientale, c'è la dimensione meridionale - mediterranea, e abbiamo potuto constatare come ci sia consapevolezza da parte di tutti i colleghi Presidenti delle sfide che vengono dal Sud sul futuro dell'Europa. Tra queste sfide c'è anche quella delle gravi condizioni in cui si vive nel Sud del Mediterraneo, gravi condizioni non solo dal punto di vista delle possibilità di lavoro e di vita civile, ma anche dal punto di vista del godimento dei diritti umani e addirittura del diritto alla vita. Il diritto alla vita è minacciato da guerre, da conflitti interni, da regimi oppressivi in vari paesi da cui in questo momento è in atto una ondata di profughi in cerca di asilo come quelli che hanno tentato invano di sbarcare a Lampedusa e sono periti in una sciagura che giustamente è stata definita una tragedia europea.
Dobbiamo riuscire a compiere lo sforzo comune anche nei confronti di queste gravissime emergenze che vengono da Sud e che costituiscono un problema di fondo per la sicurezza e lo sviluppo dell'Europa.
Cracovia 09/10/2013