Bratislava 15/04/2011

Brindisi del Presidente Napolitano alla colazione offerta dal Presidente della Repubblica Slovacca

Signor Presidente,

desidero ringraziarLa per le Sue gentili parole e per la calorosa accoglienza che ha voluto riservare a me, a mia moglie e alla mia delegazione. Questa visita è espressione dell'intensità delle relazioni tra Italia e Slovacchia e della comune determinazione a rafforzarle ulteriormente.

Sono qui nel segno dell'amicizia che lega i nostri Paesi, nell'anno in cui l'Italia festeggia il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale. La Sua presenza a Roma il 2 giugno prossimo, accanto ai rappresentanti dei Paesi amici e delle principali Organizzazioni internazionali, è per me motivo di profonda soddisfazione. L'unificazione italiana ha effettivamente rappresentato un'impresa storica straordinaria, per le condizioni in cui si svolse e per il successo che la coronò premiando le speranze più audaci. L'afflato ideale e la lotta dei patrioti italiani durante il Risorgimento si accompagnarono con sentimenti di autentica simpatia per le medesime aspirazioni della nazione slovacca. E non si trattò di una simpatia meramente verbale. A Roma si radunarono sul finire della prima Guerra mondiale gli esponenti delle nazionalità oppresse dall'Austria, e in Campidoglio, nella data simbolica del 24 maggio 1918, Milan Štefánik consegnò alla valorosa 6° Divisione speciale cecoslovacca la bandiera di combattimento.

Signor Presidente,

già in occasione della Sua visita di Stato al Quirinale nel febbraio 2007 potei verificare personalmente il dinamismo che caratterizza in ogni ambito le relazioni bilaterali fra i nostri Paesi. Accademici, imprenditori, soprattutto molti giovani italiani sono attratti dalla Slovacchia, per gli straordinari successi conseguiti dal Suo Paese negli ultimi anni, per le opportunità che esso offre e lo spiccato senso di ospitalità del Suo popolo.

I nostri rapporti traggono continuo alimento dalla comune appartenenza all'Unione Europea e dalla profonda condivisione dei valori di pace, giustizia e libertà sui quali fa perno la nostra adesione al Sistema delle Nazioni Unite e alla NATO. Italia e Slovacchia operano fianco a fianco per sostenere un'Europa fondata sulle libertà politiche e sulle conquiste sociali e economiche raggiunte in oltre mezzo secolo di pace. La Slovacchia ha felicemente trovato il suo posto nell'Unione Europea, insieme ad altre nazioni che abbiamo accolto a braccia aperte dopo la caduta del Muro di Berlino, non appena si sono sciolte le catene che ne avevano condizionato le scelte. L'esperienza della costruzione europea dimostra come una sempre maggior unità e coesione attorno alle istituzioni comuni si traduca in prosperità, libertà e benessere per i nostri cittadini. Questa constatazione ci deve guidare nel rispondere alla crisi finanziaria globale che ha inferto un brusco rallentamento alla crescita e ha minacciato la stabilità dell'Euro. Dalle crisi nascono le opportunità: in questo caso, lo stimolo per riproporre il tema prioritario del rilancio della competitività europea, per una crescita equilibrata, equa, rispettosa dell'ambiente.

 

 

Signor Presidente,

per affrontare le grandi sfide di questo Secolo occorre un'Europa credibile verso l'esterno, pronta ad aprirsi a tutti i Paesi candidati che ne abbiano i requisiti, determinata a svolgere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Un'Europa che non si sottragga alle sue responsabilità per il mantenimento della pace e della stabilità internazionale e per il sostegno dei popoli che lottano per la libertà e la democrazia.
Il Trattato di Lisbona consente all'Europa di parlare con una voce sola per farsi interprete di quei valori e di quegli interessi nei quali entrambi i nostri Paesi si riconoscono e che trovano più facile ascolto nelle regioni limitrofe all'Unione Europea. E la Slovacchia in seno al Gruppo di Visegrad, del quale detiene la Presidenza di turno, opera coerentemente a favore di una più intensa cooperazione con i Paesi dei Balcani Occidentali e con quelli che aderiscono al Partenariato Orientale, nella prospettiva della loro integrazione euro-atlantica.

Signor Presidente,

sotto le bandiere delle Nazioni Unite, della NATO o dell'Unione Europea, Italia e Slovacchia offrono un significativo contributo per la pace e la sicurezza nel mondo. A questo fine i nostri contingenti sono schierati nei Balcani, in Medio Oriente e in Afghanistan per promuovere e sostenere quei principi di pace e rispetto dei diritti umani che affratellano i nostri popoli. Sono questi medesimi valori che hanno spinto l'Italia a raccogliere il grido di aiuto del popolo libico e che devono spronare l'Unione Europea tutta nel sostenere il percorso di sviluppo intrapreso dai Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale. Non illudiamoci di fare dei nostri confini una fortezza inespugnabile. Oggi le minacce e il contagio dell'instabilità non si arrestano ai vecchi confini. Le nostre missioni all'estero garantiscono la sicurezza dei nostri cittadini all'interno.

Signor Presidente,

sarò lieto di accoglierLa a Roma per il 2 giugno. La Sua presenza, ne sono certo, contribuirà a rinsaldare gli storici rapporti di amicizia e di rispetto tra i nostri Paesi e i nostri popoli.

Con questi sentimenti, formulo i più sinceri auguri di felicità e serenità a Lei, alla Sua gentile Consorte, e levo il calice all'amicizia tra la Repubblica Slovacca e l'Italia.