Consultazioni del 6 e 7 maggio per la formazione del nuovo governo
DICHIARAZIONI RESE NELLA SALA STAMPA DEL QUIRINALE
Palazzo del Quirinale, 7 maggio 2008
Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati Partito Democratico
On. Walter Veltroni
Il risultato del voto è chiaro. Quindi ci si attende ora, a breve, la composizione del governo, la presentazione della lista dei ministri. Ma il risultato del voto è chiaro e deve essere letto bene da parte di tutti: c’è una parte consistente del Paese, quasi il 47% al Senato, che non ha votato per la maggioranza che si va costituendo. E penso che sia giusto, che sia corretto, da parte di chi avrà responsabilità di governo, essere consapevole di questo, e dunque avviare questa legislatura sotto il segno di un clima di rispetto, di confronto e di dialogo
Il giuramento che i ministri faranno sulla Costituzione non è un atto formale: è il giuramento su un testo importante, prodotto di uno dei momenti più intensi, drammatici e straordinari della vita italiana. Le parole che sono contenute in quel testo sono importanti, a cominciare dalle parole che sanciscono il carattere della nostra Repubblica come una e indivisibile
Per parte nostra, confermiamo qui – non abbiamo cambiato opinione – la nostra disponibilità a convergere attorno a riforme istituzionali che consentano al paese di marciare più veloce, con maggiore trasparenza, di essere più compiutamente la democrazia moderna dell’alternanza, della quale l’Italia ha bisogno
Da questo punto di vista la riduzione dei numero dei parlamentari, il monocameralismo dal punto di vista della capacità legislativa, l’attenzione ai temi dell’informazione, la disponibilità ad affrontare le riforme dei Regolamenti per favorire ulteriormente ciò che si è già prodotto per effetto della decisione politica, e cioè una riduzione della frammentazione. Tutto ciò che avevamo detto prima del voto continua ad essere, da parte nostra, la manifestazione di una disponibilità per fissare insieme le regole del gioco. A queste aggiungo anche la disponibilità a discutere della procedura per le leggi di bilancio: altra cosa della quale il nostro paese ha bisogno per marciare più speditamente
Una opposizione riformista, una grande opposizione, come noi saremo in virtù del consenso elettorale di 12 milioni di italiani che ci hanno votato, si muoverà lungo queste due direttive: disponibilità per riforme istituzionali; disponibilità per regole del gioco che diano al paese più modernità
Al tempo stesso,però, sollecitazione molto rigorosa e ferma sulle grandi questioni sociali. Ne cito alcune
La prima - credo quella dalla quale si deve partire - è la condizione materiale di vita delle famiglie degli italiani. Siamo in una situazione nella quale l’intervento sui salari, sugli stipendi, sulle pensioni, si rende particolarmente urgente, perché, per effetto di quello che sta accadendo anche sulla scena economica internazionale, il rischio di una riduzione della capacità di acquisto, e dunque di una entrata in una spirale recessiva, analoga a quella che c’è in altri paesi, è molto forte, e le nostre famiglie vivono e sentono questo senso di impoverimento
Penso, poi, ai temi della sicurezza, sui quali, da parte di questa maggioranza, si sono presi degli impegni importanti ai quali dovranno corrispondere azioni coerenti: coerenti anche alla Costituzione. Io non vedo positivamente l’istituzione di ronde, l’idea della giustizia fatta alternativamente a quella che deve essere fatta dalle Forze dell’Ordine, alle quali dobbiamo dare più forza, più strumenti e più possibilità di operare sul territorio. Ma il tema della sicurezza, della garanzia della sicurezza dei cittadini nel contesto di uno Stato capace al tempo stesso di integrare e di far rispettare il diritto fondamentale alla incolumità e alla inviolabilità delle persone, è una frontiera sulla quale noi saremo molto forti e molto severi
Terzo tema è quello delle infrastrutture. Bisogna che questo paese abbia una forte accelerazione per dotarsi delle infrastrutture necessarie per sostenere la competitività
Quarto tema è quello della formazione, della scuola, dell’università e della ricerca, sui quali c’è bisogno di una svolta molto radicale. Da tanti anni il nostro paese non decide di investire sul suo futuro, e il suo futuro è fatto di scuola, di università e di ricerca
Ho citato quattro dei temi, e poi nel dibattito parlamentare saremo, ovviamente, più precisi: quattro dei temi sui quali l’opposizione sarà molto forte, molto determinata. Lo sarà in Parlamento e lo sarà nel Paese
Dunque, al Presidente della Repubblica abbiamo detto questo: la nostra piena disponibilità per riforme istituzionali e la nostra fermezza nel rappresentare, nel tutelare le ragioni di un paese che in questo momento vive uno stato di sofferenza molto elevato e richiede scelte fortemente innovative e indirizzate verso una maggiore equità e giustizia sociale.
Domanda
Di Pietro, poco fa, ci ha detto che l’Italia dei Valori, voterà, per esempio, l’abolizione dell’Ici e la detassazione degli straordinari. Su questo il Partito democratico come si esprimerà?
Veltroni
Ascolteremo il programma in Parlamento. Adesso non sappiamo come sarà il programma e valuteremo, ma è ovvio che un’opposizione intelligente sa apprezzare – è sempre stato così nella storia repubblicana – proposte che coincidano con le sue aspirazioni, e sa contrastare quelle che non sono in sintonia con esse.
Domanda
Pensate di sviluppare questo programma anche con lo strumento del governo ombra?
Veltroni
Sì. Appena avremo notizia della composizione del governo (cosa che ho visto sta prendendo non poco tempo e con non poche contraddizioni), 48 ore dopo saremo nella condizione di avanzare delle ipotesi del governo ombra: sarà fatto esattamente sullo schema del governo nazionale, perché costituisce, in qualche misura, l’antagonista, dal punto di vista delle logiche parlamentari e comunicative, secondo uno schema che è tipico delle democrazie europee
Il Partito Democratico si è sforzato, in questi mesi, di introdurre un elemento di europeizzazione del dibattito politico italiano, e anche un clima più civile, e a questo non vogliamo sottrarci anche se, vorrei essere chiaro, europeizzazione e clima civile-per chi ha una concezione piena del significato della parola democrazia-significa quello che ho detto prima: cioè, mantenimento della disponibilità alla convergenza sulle regole del gioco, ma opposizione molto netta e molto ferma sulle grandi questioni sociali del paese.