DICHIARAZIONI RESE NELLA SALA STAMPA DEL QUIRINALE

CONSULTAZIONI

DICHIARAZIONI RESE NELLA SALA STAMPA DEL QUIRINALE

Palazzo del Quirinale, 28 gennaio 2008

Rappresentanza del Gruppo Misto della Camera dei Deputati

On. Giuseppe Maria Reina (MPA – Movimento per l’Autonomia)

Il Movimento per l'Autonomia ha rappresentato al Capo dello Stato alcune precise considerazioni in ordine alle difficoltà in cui si ritrova il Paese. Siamo convinti che questo clima di avvelenamento generale che pervade la vita politica e la vita parlamentare, in particolare, non permetta la formazione di governi che possano credibilmente affrontare un tema controverso e serio come quello delle riforme istituzionali, e soprattutto della riforma della legge elettorale. Per questa ragione siamo perché si arrivi al più presto alle elezioni. Soprattutto perché questo ci permetterebbe di mettere mano ad un'azione di interventi seri nei confronti del Meridione del nostro paese che vive una condizione di assoluta prostrazione.

On. Valdo Spini (Socialisti per la Costituente)

Per i Socialisti per la Costituente la crisi di governo è intervenuta in una situazione economica di estrema gravità sia sul piano interno che sul piano internazionale, nonché in situazioni sociali di gravissima emergenza come quella della Campania. Da questo punto di vista, almeno teoricamente, sconsiglierebbe quella forzata interruzione dell'azione di governo che deriva dallo svolgimento di elezioni anticipate. Specialmente nell'ordinamento italiano le elezioni anticipate significano un periodo di pausa nell'attesa di avere un Governo nella pienezza dei suoi poteri. Da questo punto di vista è un appello al senso di responsabilità che facciamo anche noi alle forze politiche, però con un'avvertenza chiara: questo implicherebbe un patto di governo che arrivi almeno alla prossima finanziaria. In altre parole, proprio la consapevolezza della gravità della situazione ci fa chiedere un senso della responsabilità delle forze politiche per affrontare questo periodo di emergenza, ma non un “governicchio” per tirare avanti tre mesi che non assicurerebbe questi obiettivi

Pertanto, il nostro augurio è che prevalga una reale consapevolezza della gravità e della realtà della situazione. Oppure chi vuole le elezioni se ne assuma fino in fondo la responsabilità. In questo caso a noi non rimarrebbe che prenderne atto.

On. Salvatore Cannavò (Sinistra Critica)

Come Sinistra Critica ovviamente abbiamo espresso un parere con il senso delle proporzioni e il senso del limite della nostra incidenza politica. Abbiamo espresso semplicemente questa considerazione: ci sembra che la situazione sia arrivata ad un punto che denota il fallimento della formula politica del centro-sinistra, il fallimento del governo Prodi. Questo è un grave problema. Ma c'è un problema generale di blocco del sistema politico che si è venuto a determinare con 15 anni di tentativi di stabilizzazione che non hanno portato a nessun risultato. A noi sembra che l'unica soluzione per uscire dalla crisi italiana sia quella della legge proporzionale: una vera legge proporzionale - senza sbarramenti di nessun tipo - in modo che le formazioni politiche possano presentare il proprio programma agli elettori e poi possano formare governi sulla base dell'omogeneità politica. Evidentemente, avendo votato contro il governo Prodi, non siamo disponibili a soluzione di altro tipo perché non vediamo possibili soluzioni politiche oggi in questo Parlamento. Ma qualunque soluzione che portasse a una legge elettorale veramente reale e pura, ci vedrebbe favorevoli.

On. Riccardo Mario Merlo (Rappresentante “Italiani all’estero”)

Rappresento gli italiani del Sud America. Crediamo veramente che questa non sia una crisi solo di governo ma anche una crisi del sistema politico italiano. Per noi è prioritario fare un governo istituzionale che abbia il tempo necessario e la capacità non solo di fare una nuova legge elettorale ma anche di fare una grande riforma istituzionale. Credo che se la classe politica italiana capisse questo, questa crisi possa diventare una grande opportunità per l'Italia per fare una definitiva riforma istituzionale e avere un sistema politico all'altezza delle altre principali democrazie europee.

On. Teodoro Buontempo (La Destra)

A nome della Destra abbiamo fatto presente al Capo dello Stato che la parlamentarizzazione data da Prodi alla crisi, la scelta di non dimettersi prima e di presentarsi al Senato, oggi ci impone il percorso delle elezioni anticipate. Il secondo elemento a sostegno di questa tesi è che proprio la legge elettorale che c'è ha assegnato un premio di maggioranza, e quel premio di maggioranza è stato dato anche grazie ai voti presi dall’Udeur e da Mastella. Nel momento in cui quel pezzo di coalizione è andato via, quel premio di maggioranza che ha dato più parlamentari non ha più una sua legittimità. Poi, noi non condividiamo questa “emergenza” della legge elettorale. Personalmente sono stato nella scorsa legislatura l'unico deputato che ha presentato l'emendamento per la preferenza, in aula clamorosamente bocciato con soli 74 voti a favore. Ora ho ricordato che nel 1992 si è votato con il sistema che ha accompagnato la Repubblica per cinquant'anni, si è votato con un sistema proporzionale puro con la preferenza e con l'attribuzione dei seggi col metodo D’Hondt. Poi quella legislatura durò meno di due anni. Con il sistema della preferenza, nonostante quel sistema, la crisi ci fu: la vera crisi istituzionale politica iniziò dal ’92. Successivamente cambiò la legge e venne il maggioritario. Nel ‘94 votammo con il sistema maggioritario e, nonostante il sistema maggioritario, ci fu la crisi politica e la coalizione eletta per governare il paese resse non più di due anni. Adesso abbiamo votato con quest'altra legge, la quale ha dato vita al governo Prodi proprio perché questa legge prevede un premio di maggioranza. Non c'è una preferenza, un fatto molto grave, ma neppure tutte le proposte in campo, nessuna di loro, propone la preferenza e la restituzione al cittadino della scelta parlamentare. Quindi, concludo: non è l'emergenza la legge elettorale. Questa è una cortina fumogena perché i partiti non sono stati in grado di affrontare le riforme della Costituzione, hanno dato vita impropriamente a un sistema misto che dovrebbe essere parlamentare per Costituzione, ma in realtà si avvicina al presidenziale nel momento in cui il nome del leader è scritto sulla scheda. Quindi pensare a un governo a tempo che dovrebbe fare ciò che non hanno fatto governi precedenti che avevano forza, maggioranza e consenso elettorale, a me pare un percorso errato e molto pericoloso. C'è un'emergenza nel paese che non si ferma, la sfiducia verso le istituzioni, crescerebbe l'imbarazzo all'estero di un paese che ha presentato le brutte cose che ha presentato negli ultimi giorni. Il ricorso alle urne è una nuova partenza, perché quando c'è una nuova maggioranza, quella maggioranza ha una luna di miele per affrontare le emergenze sociali: l'occupazione, il lavoro, la politica estera, che oggi impongono un nuovo governo rilegittimato dagli elettori. Altrimenti, qualunque altra soluzione darebbe l'impressione di un trasformismo che già ha visto abbondantemente passare i deputati e senatori di qui o di là nonostante il premio di maggioranza e con un governo. Per cui rivederli insieme, tutti quanti insieme, ci porterebbe ad un'ulteriore allontanamento dei cittadini alla politica.

On, Prof. Giorgio La Malfa (Partito Repubblicano Liberali, Riformatori)

Ho illustrato al Presidente della Repubblica le prime valutazioni del Partito Repubblicano dopo l'apertura della crisi in tre punti molto sintetici. Il primo è che riteniamo che la crisi del governo Prodi abbia portato a maturazione contraddizioni interne a una maggioranza fragile caratterizzata da ragioni politiche inconciliabili. La seconda considerazione è che la fase finale della conduzione della crisi da parte dell'onorevole Prodi rischia di rendere inevitabile il ricorso ad elezioni anticipate. Terzo: il Partito Repubblicano confida nel prudente apprezzamento del Capo dello Stato che si riserva di valutare ulteriori sviluppi.