DICHIARAZIONI RESE NELLA SALA STAMPA DEL QUIRINALE

CONSULTAZIONI

DICHIARAZIONI RESE NELLA SALA STAMPA DEL QUIRINALE

Palazzo del Quirinale, 26 gennaio 2008

Dichiarazione della Rappresentanza parlamentare Popolari-Udeur (Gruppo alla Camera)

On. Clemente Mastella

Abbiamo espresso al Capo dello Stato i nostri orientamenti politici: siamo oggi più che mai intenzionati, con le nostre risorse, a salvare quel che resta di un sistema sull’orlo di una crisi di nervi irrecuperabile. I vecchi equilibri politici sono saltati in maniera irrimediabile. Abbiamo solo mostrato, per quanto ci riguarda, a tutti un re nudo che i più facevano finta di non vedere. Ne è la testimonianza il fatto che ieri, senza i centristi al Governo, il Governo non è stato in grado di mettersi d’accordo per quanto riguarda le missioni all’estero, il che racconta di una maggioranza che già non c’era più. Le coalizioni, a parere dell’UDEUR, sono efficaci non solo per l’estetica – più lunghe, più corte, più estese o più contratte – ma sono efficaci solo se sono omogenee sia in politica estera, sia in politica economica; se manifestano solidarietà costanti e non a intermittenza; se sono in grado, sui valori, anche quelli cattolici, di distinguersi al proprio interno ma non di separarsi annunciando al mondo un laicismo clericale ed ideologico. Come partito moderato di centro siamo contrari ai governi tecnici. La politica, del resto, deve essere in questa fase il medico della propria acuta malattia. Altri, al capezzale, ne accelererebbero soltanto la fine. Siamo per le elezioni politiche anticipate con l’invito a tutti ad aprire all’indomani, tra le forze politiche, le forze intellettuali e sociali, una nuova fase costituente, un nuovo patto costituzionale e generazionale. Se dovessimo assistere, invece, in questi giorni ad un miracolo - ci crediamo poco – per quanto scettici e chiamati a verificarne l’autenticità, non ci dimostreremmo miscredenti.

Domanda

Sareste disponibili ad appoggiare un Governo delle riforme?

On. Clemente Mastella

Noi siamo disponibili a quello che abbiamo detto. Non ho mai creduto che la meccanica elettorale di per sé dia soddisfazione ai problemi di una comunità. La crisi è talmente profonda sul piano politico che l’ingegneria elettorale non serve assolutamente. Abbiamo cambiato in questi anni tantissime leggi elettorali e senza approdare a nessun risultato utile. Quello che va cambiato è il clima, un clima rasserenato per raffreddare le tensioni.