Signor Presidente, Signora Fischer,
Cari amici,
Signore e Signori,
è per me un particolare piacere ed un grande onore ricevere Lei e la Sua gentile Consorte al Quirinale. Si tratta per noi della conferma di un rapporto di sincera e profonda amicizia, nato ormai decenni or sono e progressivamente rafforzatosi in questi anni.
I nostri incontri a Firenze, Vienna, Salisburgo, Merano - per citarne solo alcuni - hanno rappresentato tappe di un percorso molto positivo, che ci ha impegnati, in pieno e costante accordo, a favore del progresso dei rapporti di amicizia tra Austria ed Italia e a favore di un sostanziale avanzamento dell'Unità europea.
Apparteniamo, caro amico, a generazioni che hanno assistito, dopo la Seconda Guerra Mondiale, alla rinascita dell'idea stessa di Europa e all'avvio di un progetto di integrazione senza precedenti, faticoso e spesso segnato da tensioni e momenti critici, ma anche ricco di risultati storicamente straordinari.
Non possiamo tuttavia ignorare in questo momento che la consapevolezza dei traguardi raggiunti è stata messa gravemente in ombra dalla crisi che a partire dal 2008-9 ha investito le economie europee e messo a dura prova le istituzioni dell'Unione. L'impegno congiunto di Italia e Austria dev'essere dunque rivolto a denunciare con la massima forza di convinzione il carattere puramente distruttivo dei movimenti antieuropei e il fuorviante irrealismo e anacronismo delle pulsioni nazionalistiche che si contrappongono alla strategia di una sempre più coerente ed efficace integrazione europea, come unica strategia vincente in un mondo globalizzato e radicalmente cambiato.
Nello stesso tempo ai nostri due paesi, che anche nelle recenti elezioni per il Parlamento di Strasburgo si sono caratterizzati per un tuttora esteso e profondo sentimento e orientamento europeistico, tocca dare impulsi e contributi decisivi al cambiamento che ormai si impone nelle politiche dell'Unione per un solidale rilancio delle nostre economie e nello stesso modo di operare delle nostre istituzioni comuni.
Né è meno essenziale la nostra capacità di riproporre nella sua pienezza l'esperienza della costruzione europea, dando visibilità e slancio a sue dimensioni grandemente oscurate negli ultimi anni. L'Europa come soggetto unitario capace di svolgere un ruolo incisivo nell'attuale così critico quadro delle relazioni internazionali. L'Europa dei diritti. L'Europa della scienza e della tecnica. L'Europa della cultura che abbiamo sentito esprimersi con gli stessi accenti, caro amico Fischer, alla Scala di Milano, al Festival di Salisburgo o al Musikverein di Vienna. Di questa Europa ci sentiamo noi italiani ed austriaci, naturali ed emblematici portatori.
Signor Presidente,
forse anche perché entrambe uscite dalla Seconda Guerra Mondiale in condizioni di grave sofferenza, Italia ed Austria condividono un profondo attaccamento all'ideale europeo e riconoscono, forse meglio di altri, i valori altissimi della pace e dell'amicizia fra i popoli. I nostri legami storici, culturali, economici e, voglio sottolinearlo, civili e sociali, vivono oggi una stagione di eccezionale vitalità. Ne è simbolo e segno concreto il fecondo modello di convivenza e di sviluppo in Alto Adige, universalmente riconosciuto anche nella sua duttilità e capacità di risposta a nuove esigenze.
Lì, ai nostri confini, dove si consumò una tragedia immane ed intere generazioni di giovani donarono la loro vita per amore del proprio Paese, corre oggi una linea che grazie al processo di integrazione europea non ci divide più, ma anzi ci unisce. A cento anni dall'inizio della Grande Guerra, le cerimonie di commemorazione che si tengono nei luoghi delle battaglie più sanguinose, sono vissute con sempre vivo dolore, ma senza alcun risentimento e con forte visione del nostro comune futuro.
Signor Presidente,
nel contesto di armoniosa amicizia che caratterizza i rapporti tra i nostri Paesi, la collaborazione al livello locale va assumendo crescente rilevanza. I progetti di "Euroregione" che coinvolgono i territori di confine, uniti ai grandi interventi infrastrutturali - come il nuovo tunnel del Brennero - contribuiranno a far compiere alle relazioni tra i nostri Paesi un ulteriore salto di qualità. Una progressione che sarà testimoniata, nei prossimi mesi, anche dalla realizzazione del grande ed innovativo Padiglione Nazionale Austriaco, destinato ad un sicuro successo nell'Esposizione Universale di Milano.
Signor Presidente,
Italia ed Austria collaborano efficacemente nelle numerose battaglie in favore del rispetto dei Diritti Umani, cui si sta per dare nuove proiezioni nel Mediterraneo con l'operazione europea Triton, alla quale partecipano insieme l'Italia e l'Austria.
Sono certo che anche su questi temi, così come sulle drammatiche sfide emerse nell'Est Europa - che occorre affrontare insieme con grande equilibrio e prudenza - e sulle spaventose crisi che infiammano il Medio Oriente, la collaborazione tra l'Alto Rappresentante e Vice Presidente della Commissione Europea, l'On. Federica Mogherini ed il Commissario per le Politiche di Vicinato e l'Allargamento Hahn, sarà assai proficua. L'Europa si trova oggi a dover definire un ambito d'azione di politica estera chiaro e lungimirante, che non costituisca solo la sommatoria delle politiche estere nazionali. La crisi Ucraina, le tensioni nel Continente africano e in Medio-Oriente rappresentano banchi di prova assai severi ma, al tempo stesso, occasioni importanti per definire concretamente interessi ed obbiettivi comuni dell'Unione.
Signor Presidente, caro amico,
l'amicizia che ci lega e la specialità dei rapporti tra i nostri Paesi rende questa Sua visita un momento carico di significato. Nella certezza che gli incontri già avuti e quelli che avrà nella giornata di domani rifletteranno adeguatamente il carattere straordinario delle relazioni tra i nostri Paesi, invito tutti gli ospiti a levare i calici e brindare all'ulteriore rafforzamento dell'amicizia tra Italia e Austria.