Palazzo del Quirinale 06/07/2009

Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, al termine dei colloqui con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao

Ho rivolto al Presidente Hu Jintao il nostro caloroso benvenuto per una visita che fa onore all'Italia in quanto rappresenta uno speciale segno di attenzione per il nostro Paese alla vigilia degli importanti incontri internazionali che avranno luogo a L'Aquila.

In questi incontri la Cina sarà protagonista, per il suo peso storico e per il suo nuovo ruolo sulla scena mondiale.La trasformazione e lo straordinario sviluppo dell'economia, della società e dell'influenza cinese in tutte le sfere della vita internazionale hanno contribuito in modo determinante a cambiare il mondo. Si è trattato di uno sviluppo pacifico rivolto alla costruzione di un mondo armonioso.

Dalla conversazione molto approfondita e grandemente amichevole che abbiamo avuto con il Presidente Hu Jintao è emerso come la Repubblica Popolare Cinese sia consapevole del posto nuovo che le spetta e quindi anche delle responsabilità che è chiamata ad assumersi di fronte ai problemi e alle sfide del nostro tempo. Problemi e sfide che hanno una dimensione globale e richiedono quindi un impegno collettivo.Deve naturalmente esservi un pieno riconoscimento del ruolo della Cina, il che significa sviluppare su un piano di parità, nel rispetto reciproco e nel mutuo vantaggio, tutte le relazioni bilaterali e globali.

Ho voluto mettere in modo particolare l'accento sull'importanza che in questo senso, in questo spirito rivestono le relazioni tra l'Unione Europea e la Cina.

Naturalmente sappiamo che è essenziale che ci sia da parte dell'Europa, nella sua costruzione unitaria e nel suo processo di integrazione, coerenza, coraggio in maniera da poter parlare con una sola voce dandosi istituzioni più forti e portando più avanti il suo contributo alla soluzione di tutte le questioni aperte nel mondo d'oggi.Tra queste questioni il Presidente Hu Jintao ha menzionato espressamente le conseguenze della crisi finanziaria ed economica, crisi che ha avuto sue ripercussioni anche in Cina a conferma del fatto che viviamo in un mondo davvero globale. Io ho ritenuto di dovere esprimere al Presidente Hu Jintao vivo apprezzamento per il contributo che la Cina sta dando, anche e in modo particolare rilanciando la sua economia. Questo è un impulso importante al superamento della crisi finanziaria ed economica mondiale nel suo complesso.

Ed egualmente ho espresso vivo apprezzamento per la piena comunanza di vedute tra noi sul problema delicato della riforma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Più in generale, il nostro intento è di dare il massimo rilievo alle posizioni e alle proposte della Cina per la definizione di nuove regole e per la riforma delle istituzioni in campo monetario e finanziario internazionale.

Così come ho ritenuto di dover ringraziare la Cina per come sta partecipando alla missione Unifil in Libano accanto alle Forze militari e civili italiane che considerano quell'impegno come prioritario.

Con il Presidente Hu Jintao abbiamo anche potuto concordare sul fatto che lo stesso sviluppo e progresso economico e sociale che si sta realizzando in Cina apre nuove prospettive e pone nuove esigenze in materia di diritti umani. Questioni che l'Italia ha sempre affrontato e intende affrontare nel massimo rispetto delle ragioni dell'unità, dell'integrità e della autonomia di decisione della Cina e delle sue istituzioni rappresentative.

Infine, le relazioni tra i due Paesi: saranno oggetto di discussioni più approfondite e concrete e anche di intese vere e proprie, in questi giorni, tra il Presidente Hu Jintao, la delegazione cinese e il governo italiano, con il contributo anche di una nutrita delegazione imprenditoriale cinese che potrà dare nuovo slancio allo sviluppo dell'interscambio e degli investimenti sulla linea degli importanti traguardi conseguiti nel corso degli ultimi anni.

Le relazioni tra i nostri due paesi affondano le loro radici in antiche civiltà tra loro diverse ed egualmente attente l'una all'altra, alle eredità che - l'Italia da una parte e la Cina dall'altra - rappresentano nel comune retaggio dell'umanità.

Siamo contenti che il Presidente Hu Jintao abbia potuto già ieri compiere una visita a Roma, e in modo particolare alle vestigia dell'antica Roma. Ci fa piacere che stia per visitare altre città storiche come Venezia e Firenze.

Il Presidente Hu Jintao è stato molto preciso nel ricordare e ribadire i principi su cui si fonda lo sviluppo delle relazioni tra l'Italia e la Cina e anche nel mettere l'accento sull'importanza degli scambi culturali, come capitolo non secondario ma primario nello sviluppo dei nostri rapporti.

Infine, avendo il Presidente Hu Jintao cortesemente ricordato una mia visita in Cina che risale quasi alla preistoria perché ebbe luogo nel 1984 (nel frattempo è cominciata un'altra storia per la Cina e per il mondo), mi ha anche rivolto cordialmente l'invito a visitare la Cina in occasione del 40° anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, che fu un momento molto importante, una scelta molto lungimirante legata al nome di un autorevolissimo esponente politico italiano, allora Ministro degli Affari Esteri, l'on. Pietro Nenni. Ho assicurato che farò del mio meglio per dare corso a questa mia nuova visita.