Caro Giuliano,
a te e a tutti gli amici italiani e tedeschi che partecipano all'incontro, rivolgo il mio più cordiale saluto ed augurio.
Sono appena rientrato da una visita di Stato di 4 giorni nella Repubblica federale, a Monaco e a Berlino, e i mezzi di informazione italiani hanno riferito ampiamente le valutazioni e posizioni da me espresse nel corso di colloqui ad alto livello e pubblicamente. Ne richiamo solo i punti che forse possono interessare il vostro convegno:
1. Importanza decisiva e valore insostituibile - ai fini della costruzione europea - del comune impegno e convergente orientamento di Italia e Germania. E' quel che ci dice l'esperienza di oltre mezzo secolo. E' la necessità cui ci richiama la situazione attuale, che vede scosso dalla crisi, esposto al disincanto, messo in questione il progetto europeo, il processo di integrazione e unità dell'Europa.
2. Rischio del riemergere di vecchi stereotipi e di giudizi sommari da entrambe le parti. E' indispensabile reagirvi politicamente e culturalmente; nel dibattito pubblico, nell'informazione; e reagire egualmente alla tendenza a tradurre in contrapposizione e agitazione polemica differenze di opinione che debbono - oggi più che mai - confrontarsi correttamente e trovare composizione in seno alle istituzioni europee attraverso la ricerca di sintesi più soddisfacenti. Questo vale per i temi relativi al superamento della crisi dell'Eurozona e in particolare all'avvio di una nuova fase di crescita economica e sociale, nel rispetto di esigenze ed impegni di consolidamento fiscale, di effettivo completamento dell'Unione economica e monetaria.
3. Maturità del problema di un chiarimento nelle posizioni italiane e tedesche circa i modi e i tempi del percorso da compiere verso l'Unione politica.
Sono convinto che anche nell'affrontare la difficile situazione post-elettorale italiana, queste esigenze debbano ricevere la massima attenzione e un costruttivo apporto da tutte le parti politiche e le forze socialmente e culturalmente rappresentative di entrambi i paesi.
Roma 02/03/2013